Zampaglione (Moneyfarm): "Il segmento B2B2C rappresenta un’area chiave per il nostro futuro"

Fabio Zampaglione
foto ceduta

Sviluppare nuove partnership nel mercato B2B. Da qualche anno Moneyfarm porta avanti un progetto ambizioso: mettere le proprie competenze, anche quelle tecnologiche, al servizio di banche e asset manager e aiutare chi non ha un vero e proprio canale diretto di accesso alla clientela. L’ultima collaborazione, in ordine di tempo, è stata siglata a fine marzo con la piattaforma di trading online eToro. “Volevano stabilizzare i ricavi, affiancando al loro business focalizzato sul trading una linea sul risparmio gestito”, spiega a FundsPeople Fabio Zampaglione, chief of partnership di Moneyfarm. “I clienti di eToro nel Regno Unito adesso potranno aprire un ISA Moneyfarm investito in portafogli costruiti, gestiti e ribilanciati secondo la strategia di investimento che da sempre caratterizza la fintech, basata su diversificazione, orizzonte di medio-lungo termine e minimizzazione dei costi”, continua il professionista. Oltre alla gestione dei portafogli, Moneyfarm svilupperà poi anche la piattaforma tecnologica e offrirà ai clienti di eToro il supporto di un team di consulenti finanziari.

Accordi B2B fin dal 2008

Nulla di nuovo, come già detto, visto che un mese prima c’era stato il lancio di &me, soluzione di investimento digitale realizzata integralmente, in soli 9 mesi, per i clienti di M&G, sempre nel Regno Unito. “La nostra offerta è modulare e flessibile, il che significa che veniamo incontro alle differenti esigenze dei partner. M&G, ad esempio, voleva utilizzare i propri prodotti perciò accanto alle nostre gestioni patrimoniali abbiamo creato delle linee di gestione con fondi scelti dalla società, su temi di investimento di competenza dell’asset management”, continua Zampaglione.

Si tratta dunque di accordi che confermano la flessibilità del modello di business di Moneyfarm e la sua capacità di offrire soluzioni su misura a un’ampia gamma di partner, come asset manager, banche, piattaforme di trading. “Tutto nasce nel 2008, con le prime collaborazioni avviate in Italia e ancora in essere. Parlo di Banca Sella, Buddybank di Unicredit, Poste Italiane. “La partnership con Poste è quella più rilevante ed è un ottimo esempio di come, anno dopo anno, abbiamo ampliato il perimetro d’azione”, dice Zampaglione. “Siamo partiti nel 2019 con un primo prodotto online (PosteFuturo), poi abbiamo lanciato un prodotto per il segmento Premium e un ulteriore prodotto di gestione patrimoniale venduto nei 12 mila uffici postali, con un bacino di clientela decisamente più ampio. Per il prodotto Premium abbiamo deciso di non utilizzare la nostra asset allocation modello ma di avvalerci di fondi BlackRock, per dare una connotazione distintiva del prodotto. Abbiamo quindi inserito un terzo attore nella filiera”.
Inoltre la fintech ha supportato la rete Poste con un’attività formativa, con la creazione di un vero e proprio advisory desk, per aiutare i consulenti ad avere una maggiore conoscenza dei prodotti d’investimento diversi rispetto a quelli magari più familiari alla clientela.

“Parliamo di una clientela diversa dalla nostra, questa è anche una fortuna. Non c’è cannibalizzazione con il nostro business diretto in Italia. Offrire la tecnologia e le nostre competenze non confligge col nostro business. Anzi. Rappresenta un momento di rafforzamento e di crescita”, dice Zampaglione. “Il segmento B2B2C rappresenta un’area chiave per il futuro di Moneyfarm e continueremo a lavorare per offrire ai nostri clienti un servizio sempre più efficiente”.

Le novità

Da sempre aperta all’innovazione, di recente la fintech ha anche lanciato una gamma di portafogli tematici: si tratta di 4 portafogli 100% azionari con sottostante in ETF che investono nei megatrend della tecnologia e innovazione, demografia e cambiamenti sociali, sostenibilità. “Si tratta di soluzioni multi-asset costruiti con strumenti passivi ma gestiti attivamente dal nostro team di asset allocation, che adegua la composizione dei portafogli agli scenari di mercato”, spiega il professionista. "Nel B2B invece continueremo nei prossimi mesi a siglare nuovi accordi, sia in Italia che in UK, entro l'anno".