Clima, cyber security e robotica, i temi su cui puntano gli ETF nel 2022

Fonte Unsplash
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La banca centrale dice che continuerà ad adattare la sua politica ai dati macro, ma al momento lo scenario prevede sette aumenti dei tassi nel 2022 e altri quattro nel 2023. La guerra tra Russia e Ucraina ha portato i livelli di liquidità dei gestori ai livelli di aprile 2020, nel pieno della crisi innescata dal “nuovo” virus. Il sentiment negativo sulla crescita globale è sceso ai minimi di luglio 2008. Lo scenario nei primi mesi dell’anno si fa di giorno in giorno più complesso e cresce l’incertezza per investitori e fund selector, che cercano i temi più resilienti sul lungo periodo e le opportunità più interessanti sul breve. In questa tavola rotonda, abbiamo chiesto ai protagonisti dell’industria della gestione quali sono i temi su cui l'industria degli ETF e dei fondi passivi sta riscontrando maggior successo.

Ilaria Pisani Amundi ETF edited
Ilaria Pisani

"Manteniamo una posizione cauta a causa dell'elevata incertezza geopolitica, ma riconosciamo che le correzioni del mercato azionario sono state significative e prezzano già una fase di rallentamento dell’economia e della crescita degli utili significativa”, commenta Ilaria Pisani, head of ETF, Indexing & Smart Beta Asset Management & Institutional Clients di Amundi SGR. “Salvo peggioramenti sul fronte bellico e un prolungato shock economico legato alla crisi energetica, si stanno aprendo opportunità per entrare su alcuni mercati con valutazioni ora più attraenti. Se la volatilità delle azioni rimarrà alta nel breve termine, favorendo gli ETF esposti ai titoli Min Vol, nel medio termine potrebbero essere favoriti i titoli Value e di qualità, che tendono ad essere più resistenti in un ambiente di inflazione più alta e tassi crescenti”. Sul fronte obbligazionario, l’inflazione rimarrà a lungo. Prosegue Pisani: “Riteniamo che gli ETF sui TIPS,  inflation-linked, inflation expectation, sia negli Stati Uniti che in Europa, possano essere molto utili, così come quelli esposti ai FRN in caso di rialzo dei tassi. Un trend di più lungo periodo, poi, é quello della rotazione verso l’ESG, all’interno della quale vediamo un crescente interesse per le strategie climate-positive, sempre più utilizzate nell’allocazione core di portafoglio, anche grazie alla trasparenza apportata dalla regolamentazione europea sui benchmark PAB e CTB. Non dobbiamo dimenticare, poi, gli ETF tematici, ad esempio quelli sulle energie alternative e l‘efficienza energetica, o quelli legati ad acqua, lusso, robotica, intelligenza artificiale, smart city e smart factory. La varietà é elevata e adatta ad un contesto volatile: ciò che conta per noi nella costruzione della nostra gamma é individuare temi resilienti e flessibili ed offrire accesso a questi tramite ETF efficienti e ben diversificati”.

Obiettivo Clima

Demis Todeschini
Demis Todeschini

“Finora i benchmark a basse emissioni di carbonio si sono concentrati principalmente sulla riduzione o sull’esclusione dei combustibili fossili, con valutazioni del rischio basate sulle emissioni storiche di CO2”, prosegue Demis Todeschini, senior ETF specialist per l’Italia di Franklin Templeton. “La filosofia dei benchmark climatici UE, definiti con Regolamento, è diversa, in quanto mira non solo a valutare un’azienda sulla base della sua impronta di carbonio (approccio retrospettivo) ma anche a identificare potenziali opportunità di crescita attraverso un’analisi di scenario basata su nuove serie di dati ambientali e scientifici innovativi (approccio prospettico) che consentono di costruire un portafoglio che si pone di conseguire una de-carbonizzazione costante nel tempo”. Il clima è un ambito sicuramente interessante e gli ETF stanno giocando un ruolo crescente. Prosegue Todeschini: “Si tratta di un mezzo che permette di usare gli investimenti per raggiungere ambiziosi obiettivi, come la parità climatica entro il 2050 e il rispetto degli impegni dell’accordo di Parigi sul clima”. Argomenti che sono stati al centro della discussione della COP 26 dello scorso novembre, quando sono state delineate le azioni da adottare per traghettare le economie globali verso un modello a bassa emissione, presupposto per la conservazione del nostro pianeta. “Si tratta di una sfida macro ma anche micro, che deve riguardare la pianificazione delle nostre abitudini quotidiane e della nostra vita futura, tra cui anche i nostri obiettivi di risparmio ed investimento”.

Lungo termine

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Giancarlo Sandrin

Quello della sostenibilità è però un tema che va considerato per il lungo termine. Prosegue Giancarlo Sandrin, country head Italy, Wholesale & Retail di Legal & General Investment Management: “L’ESG non è un tema che indichiamo dal punto di vista tattico, ma che va considerato per un portafoglio di medio - lungo periodo. Tende infatti ad esprimere il suo potenziale su un arco temporale piuttosto lungo. L'abbiamo visto in passato in settori come quello delle batterie: dopo una fase di rendimenti piatti nell'ultimo periodo il settore ha registrato una crescita importante. Ci aspettiamo poi un nuovo ritorno di interesse sulle rinnovabili per far fronte ai crescenti costi dei combustibili fossili”. Oltre alla sostenibilità in generale e al clima nello specifico, il country head di LGIM, punta il focus anche sulla digitalizzazione. “Anche se difficilmente rivedremo i tassi di crescita della pandemia, sul campo della digitalizzazione il trend continuerà, specie per i business già esistenti che cercheranno una nuova vita online. In questo contesto notiamo poi un forte interesse sul tema della Cyber Security, messa in discussione dai conflitti attuali”. Ultima non ultima, la robotica. Sandrin: “In un contesto come quello attuale, contrassegnato da spinte inflazionistiche e quindi dall’aumento dei costi, l'ottimizzazione del prezzo della manodopera è fondamentale. Pensiamo quindi possa esserci un aumento dei flussi di cassa delle aziende verso gli investimenti che possono migliorare la produttività. La robotica è quindi un aspetto da tenere in considerazione. Specie nel campo industriale”.