Acker (Janus Henderson Investors): "Innovazione e nuovi prodotto guidano la crescita del settore biotech"

Andy Acker, Janus Henderson_news
Andy Acker, immagine concessa (Janus Henderson Investors)

Nuove scoperte mediche, nuovi impulsi al settore del biotech. Qualche dato per inquadrare la portata del fenomeno negli Stati Uniti. Quest’anno più di 80 farmaci saranno sottoposti a revisione da parte della Food and Drug Administration, il che potrebbe portare a un numero record di approvazioni. “Questo potrebbe, a sua volta, favorire un'altra fase di crescita per il settore, dato che i cicli dei prodotti durano in genere un decennio o più. Anche l'innovazione sta guidando i rendimenti. Di fatto, le aziende con dati clinici solidi hanno ottenuto ultimamente valutazioni più elevate, mentre quelle con dati deboli sono rimaste significativamente indietro”, spiega Andy Acker, portfolio manager del Janus Henderson Horizon Biotechnology Fund.

Questa netta divergenza tra "chi ha" e "chi non ha" ben si adatta al processo di investimento della società che cerca di distinguere tra le aziende con prospettive di successo clinico e commerciale sottovalutate e quelle che invece potrebbero deludere. “Riteniamo che questo "mercato dei selezionatori di titoli" probabilmente persisterà per qualche tempo. Nel frattempo, le grandi aziende biofarmaceutiche dovranno far fronte a importanti scadenze di brevetti nella seconda metà del decennio”, prosegue il portfolio dello strumento che nel 2023 si è aggiudicato il Rating FundsPeople.

Con molti titoli biotecnologici scambiati a prezzi fortemente scontati (tra cui alcuni con dati clinici a rischio), l’esperto si aspetta che l'attività di fusione e acquisizione rimanga elevata nel prossimo anno. Un’unica avvertenza: la Federal Trade Commission ha recentemente intentato una causa per bloccare la fusione tra Amgen e Horizon Therapeutics. L'operazione - valutata circa 28 miliardi di dollari - è contestata in quanto Amgen potrebbe sfruttare le sue dimensioni per assicurarsi forti sconti sui prodotti di Horizon, creando un vantaggio sleale rispetto alla potenziale concorrenza. “Questa argomentazione non è mai stata usata prima contro le grandi case farmaceutiche e quindi potrebbe causare difficoltà. Fino a quando il caso non sarà risolto - probabilmente nella seconda metà del 2023 - riteniamo che i grandi accordi biotecnologici potrebbero essere bloccati. D'altro canto, però, Big Pharma potrebbe perseguire un maggior numero di operazioni di dimensioni più ridotte, a vantaggio degli investitori che puntano sulle società a piccola e media capitalizzazione del settore”, spiega Acker.

Il team: expertise e ricerca al centro

A detta dell’esperto, una delle caratteristiche principali che contraddistinguono la strategia è l'esperienza del team, composto da professionisti di biotecnologie con un profondo background scientifico (tre dottori di ricerca e un medico). I co-presidenti Andy Acker, CFA, Dan Lyons, CFA, e Augustin Mohedas, PhD sono supportati dal più ampio Janus Henderson Health Care Team, che conta complessivamente 9 professionisti degli investimenti senior con oltre 100 anni di esperienza combinata negli investimenti nel settore sanitario. “L'esperienza è importante quando si investe nel settore biotecnologico, comparto che presenta la maggiore disparità tra vincitori e vinti di qualsiasi altro settore. Questa inefficienza crea un'opportunità per i gestori attivi di aggiungere valore attraverso un’attenta ricerca fondamentale”, commenta. Altrettanto importante è avere un processo d'investimento disciplinato e l'approccio value-at-risk (VaR), che mira a mitigare i rischi, soprattutto in considerazione della natura binaria dello sviluppo dei farmaci.

Portafoglio

Guardando al portafoglio, questo è un bilanciamento formato da investimenti tra società biotecnologiche in fase di sviluppo, le aziende che hanno iniziato la commercializzazione e le società redditizie. “Il nostro processo di investimento mira a individuare le società che sviluppano nuove terapie e nuove modalità di trattamento in aree con elevate esigenze non soddisfatte, come il cancro, l'Alzheimer, il diabete, l'obesità e le malattie genetiche rare, tra le altre”, commenta Acker.

Il team investe in tutto lo spettro della capitalizzazione di mercato, comprese le società a grande, media e piccola capitalizzazione. “La nostra capitalizzazione di mercato sarà generalmente inferiore a quella dell'indice Nasdaq Biotechnology, data la nostra preferenza per gli investimenti in innovazioni in fase iniziale”, prosegue. Una piccola parte del patrimonio è inoltre dedicata a società private. Considerando l'attuale contesto di aumento dei tassi d'interesse, restringimento delle condizioni di credito e inflazione strutturalmente più elevata, “abbiamo ridotto la nostra esposizione a società biotecnologiche non redditizie (ossia in fase di sviluppo) con opportunità di pipeline in fase iniziale, per concentrarci su società biotecnologiche con un'attività commerciale avviata e redditizia, con ricavi correnti, bilanci ben finanziati e/o opportunità di pipeline in fase successiva”, dice. 

Infine, recentemente si è assistito a diversi esempi di società che hanno ottenuto risultati clinici positivi e le cui azioni hanno registrato un forte rialzo in un solo giorno, per poi continuare a salire. “Riteniamo che ciò rappresenti un segnale positivo della volontà del mercato di premiare le società che realizzano progressi in campo medico, anche in un contesto macroeconomico difficile”, chiosa il portfolio manager.