L’Associazione italiana private banking ha aggiornato l’analisi del mercato servito che, al 31 dicembre, raggiunge i 1.100 miliardi di masse in gestione (+11,2% anno su anno), grazie a una raccolta netta di 37 miliardi e al contributo positivo dei mercati (+6%).
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Una crescita a doppia cifra nell’anno. È quanto attestano i numeri diffusi da AIPB - Associazione italiana private banking che, in base ai dati consuntivi del 2023 del mercato servito conferma l’andamento positivo del settore nei 12 mesi, sostenuto anche da un aumento delle masse in gestione dell’11,2% anno su anno, a quota 1.100 miliardi (+4,7% rispetto ai 1.052 miliardi di euro del Q3 2023).
Nell’anno, specificano dall’ufficio studi dell’associazione, gli operatori di private banking hanno realizzato una raccolta netta complessiva pari a 37 miliardi (+8,6 miliardi rispetto al Q3 2023) e registrato un contributo positivo dei mercati del 6,0% (+3,5% rispetto al Q3 2023).Il risultato, commenta Andrea Ragainipresidente AIPB, “conferma l’apprezzamento della clientela private verso un modello di consulenza professionale che assiste le famiglie verso scelte consapevoli e coerenti con il bilanciamento di obiettivi di breve e medio/lungo termine”.
Nel 2023, andamento più roseo delle previsioni
Il 2023, sul fronte economico e finanziario, si è aperto all’insegna dell’incertezza legata al contesto inflattivo e ai timori derivanti dall’instabilità geopolitica. Tuttavia i 12 mesi si sono chiusi positivamente, in particolare gli Stati Uniti hanno visto una crescita del 2,4% (la stima era al +0,9%). L’inflazione è scesa, arrivando al 2,9% in Europa, mentre le banche centrali hanno interrotto gli aumenti rimanendo stabili al 4,5% (BCE) e 5,5% (Fed). Queste condizioni, sottolineano dall’ufficio studi di AIPB “hanno determinato buoni andamenti sia nel comparto azionario, che ha beneficiato nell’ultima parte dell’anno delle migliori aspettative di crescita, sia nel comparto obbligazionario, le cui rivalutazioni si basano sulle aspettative di abbassamento dei tassi di interesse intraviste dagli analisti nel breve periodo”.
Le preferenze degli investitori private
E alla luce di queste considerazioni, gli investitori private hanno privilegiato gli investimenti diretti del comparto amministrato (+37,9% anno su anno; + 9,7% rispetto al Q3 2023): Titoli di Stato e obbligazioni sono cresciuti del 68% mentre le azioni del 17 per cento. I fondi di investimento e le gestioni patrimoniali hanno registrato una crescita positiva, ma significativamente inferiore, pari al 7,7% (+ 4,2% rispetto al Q3 2023).