L’outlook 2021 dell’asset manager per il comparto fixed income nei comparti corporate credit e green bond resta positivo nonostante possibili episodi di volatilità. Principale rischio da monitorare il movimento dei tassi reali per effetto del rimbalzo della crescita economica.
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All’interno dell’universo fixed income, caratterizzato ormai da tempo dalla difficoltà data da un ampio insieme di emissioni con rendimenti negativi, il credito rappresenta un comparto di sicuro interesse per gli investitori, come dimostrato da quanto accaduto nel corso di un anno straordinario come il 2020.
Fattori di supporto
Grazie alla doppia rete di sicurezza fornita dalle politiche fiscali e politiche monetarie, il mercato del credito ha infatti superato lo scorso anno senza incidenti di rilievo, nonostante la chiusura delle economie in Europa. “Definiamo le attuali valutazioni corrette per quelli che sono i fondamentali dell’asset class e consideriamo i rischi complessivi attuali molto bassi”, spiega Vincent Marioni, director of Credit Investments di AllianzGI.
“La domanda”, sottolinea, “rimane alta data la difficoltà nel trovare rendimenti positivi nel mercato fixed income e le previsioni su default o downgrade restano basse”. Gli esperti di Allianz GI si posizionano in tal senso in maniera più ottimistica rispetto a Moody’s che per il 2021 del mercato europeo ad alto rendimento fissa un dato pari al 3,02%, mentre l’asset manager indica nel 2% il tasso di default atteso.

“Il vero rischio da monitorare”, afferma Marioni, “è l’effetto sui tassi di interesse del rimbalzo della crescita europea che dopo un 2020 chiuso con una flessione del -7% del prodotto interno lordo, ripartirà per arrivare secondo le nostre proiezioni ad un +4,5% a fine anno”.
Nelle previsioni del director of Credit Investments di AllianzGI, infine, i flussi continueranno a sostenere il credito europeo nell’anno in corso.
Un mercato sempre più verde
Un segmento di mercato che merita in approfondimento ulteriore guardando al contesto europeo è quello dei green bond, cresciuto in modo esponenziale negli ultimi 4 anni. A livello globale le emissioni nel 2020 si sono attestate a 290 miliardi di dollari, in aumento rispetto ai 267 del 2019, nonostante gli effetti di rallentamento dell’attività sui mercati dovuta alla pandemia da COVID-19.

Secondo Julien Bras, gestore del fondo Allianz Green Bond, il trend generale di crescita del comparto, che vede l’Europa in posizione di assoluta preminenza sia in termini di emissioni che di interesse da parte degli investitori, è destinato a continuare e rafforzarsi tanto nel segmento delle aziende quanto in quello degli Stati. La recente emissione di un BTP Green da parte dell’Italia potrebbe essere seguita, secondo il manager, da Spagna e Gran Bretagna, così come dal Canada, nazioni che hanno già manifestato il proprio interesse per l’ingresso in tale mercato.

Il breakdown per valute e Paesi mostra la primarietà di euro e Europa, con la Francia prima nazione in assoluto a rappresentare il 19% della quantità globale di emissioni. Di questo 19%, ben l’8% è rappresentato da green bond dello stato francese.
"Nel 2021, il mercato dei green bond continuerà a crescere, spinto dalla forte domanda degli investitori e dal piano di ripresa dell'UE. Si tratta ormai di un vero e proprio segmento del mercato del credito, che dovrà progressivamente diversificarsi, in particolare nel settore industriale", commenta Bras.
Quattro sono i principali driver di crescita individuati dal gestore del fondo Allianz Green Bond. Il primo è il Recovery Plan dell’Unione Europea con oltre il 30% dei 750 miliardi di euro di investimenti annunciati dedicati alla transizione verde. Secondo elemento è rappresentato dal supporto della Banca centrale europea che ha definito la lotta al cambiamento climatico come obiettivo rientrante all’interno del proprio mandato. Anche il terzo fattore fa riferimento ha una portata sovranazionale ed è inerente allo sviluppo della regolamentazione europea in materia di investimenti sostenibili. Infine, sono citate le potenzialità derivanti dal possibile ingresso nel comparto di settori industriali che ancora non ne hanno colto le opportunità. In aggiunta, fattore per nulla secondario in ottica di investimento, la perfomance complessiva del mercato dei green bond rispetto al fixed income globale che ha mostrato una maggiore capacità di recupero e di attrazione di flussi. Un futuro più verde per il comparto obbligazionario è alle porte.
