Secondo il "Global Insurance Report" gli assicuratori di tutto il mondo hanno raccolto complessivamente 6.200 miliardi. In termini reali, tuttavia, si rileva un progresso limitato dei premi allo 0,7% dal 2020. Italia uno dei pochi mercati con raccolta premi in diminuzione.
Per accedere a questo contenuto
Nel 2023 il settore assicurativo globale è cresciuto di circa il 7,5%: l’aumento più rapido dal 2006, prima della grande crisi finanziaria. L’Italia è rimasta uno dei pochi mercati al mondo che ha visto diminuire la raccolta premi nel 2023 (-0,4%), anche se “in ripresa” dopo il -9,2% del 2022.
A sottolineare il dato è il "Global Insurance Report", diffuso ieri 23 maggio da Allianz e finalizzato ad analizzare lo sviluppo dei mercati assicurativi in tutto il mondo. Lo scorso anno, affermano gli esperti, gli assicuratori di tutto il mondo hanno raccolto complessivamente 6.200 miliardi di euro di premi nei segmenti Vita (2.620 miliardi di euro), Danni (2.153 miliardi di euro) e Salute (1.427 miliardi di euro). L’aumento della raccolta premi globale è stato di 1.100 miliardi soltanto negli ultimi tre anni, pari al 21,5 per cento. “Questo considerevole sviluppo, tuttavia, deve essere considerato sullo sfondo di un'inflazione elevata”, riporta Allianz che chiarisce come in termini reali i premi evidenzino una certa “stagnazione”, con un progresso limitato allo 0,7% dal 2020.
Nuovo equilibrio Vita-Danni e dominio USA
Il ramo Danni ha trainato la crescita nel 2022, mentre nel 2023 la crescita è stata più equilibrata con i tre segmenti che hanno registrato aumenti piuttosto simili, per i rami Vita, Danni e Salute rispettivamente a +8,4, +7,1 e +6,6 per cento. In particolare il ramo Vita ha visto un forte incremento in Asia (14,9%), “il mercato più grande al mondo con una quota sui premi Vita globali del 39%”.
Gli Stati Uniti rappresentano ancora la fetta di mercato più grande per il settore assicurativo. Anzi, nell'ultimo decennio il mercato statunitense ha visto aumentare la sua quota di mercato globale, passando dal 41,3 al 44,2 per cento. Tuttavia, altri mercati “maturi” come l'Europa Occidentale (-6,7%) e il Giappone (-2,8%) si sono sviluppati più o meno come previsto, perdendo quote di mercato, in primo luogo verso la Cina, che ha potuto quasi raddoppiare la sua quota globale, raggiungendo il 10,6 per cento.
Il caso Italia
L’Italia, come anticipato, non ha assistito a un incremento dei premi su tutti i settori, con un volume totale fermo a 140 miliardi. Mentre i premi Vita hanno continuato a diminuire (-3,9%), nei Danni hanno segnato una crescita del 7,4%, e maggiore quella del Salute pari al 12,7% anche se con una quota limitata al 3% dei premi totali. Tuttavia per Allianz le prospettive sul Paese sono molto più brillanti: la ripresa nel prossimo decennio porterà a una crescita annua media dei premi totali del 4,5% in Italia, a fronte del 5,5% previsto a livello globale.
Sempre secondo gli analisti, nel prossimo decennio, il mercato assicurativo globale dovrebbe crescere a un tasso annuo del 5,5%, pari al tasso di crescita del PIL globale, mentre negli scorsi decenni, la crescita assicurativa era stata inferiore. In particolare cambieranno i pesi dei tre segmenti con il Danni che mostrerà una crescita del 4,7% l'anno, dal 5% del decennio precedente, il Salute in lieve rallentamento al 7,3% annuo; mentre il Vita “potrebbe registrare una crescita annua del 5,1% (dal 3,5%), beneficiando di tassi di interesse più elevati. Complessivamente, la raccolta premi globale è destinata ad aumentare di quasi 5 mila miliardi di euro”, principalmente concentrata, appunto, nel Vita (1.887 miliardi di euro) e con l'Asia (Giappone escluso) che rimarrà il motore di crescita di tutto il business Vita globale (+ 7,3% annuo).
I temi del futuro, AI e assicurabilità
In questa crescita, un ruolo sempre più importante sarà affidato all’intelligenza artificiale che si configurerà come “un fattore chiave di differenziazione competitiva”. In tal senso, l’adozione di AI generativa (GenAI) può accelerare le fasi di riduzione dei costi e consentire miglioramenti in termini di efficienza.
Allianz nel report fa il punto anche sul tema dell’assicurabilità, indicando come “misure di prevenzione, nuove tecnologie e partnership intelligenti” possano spostarne i limiti, “ma non possono rimuoverli”. La pretesa di assicurabilità, afferma la società, “con prezzi artificialmente bassi e non adeguati al rischio, porta a un'eccessiva esposizione ai rischi e a perdite sempre più elevate”. "La gestione della crisi climatica non è solo una questione di politica e denaro, ma anche di responsabilità individuale", afferma Ludovic Subran, chief economist di Allianz. "Un mondo non assicurabile sarebbe non solo un mondo che non è riuscito a far fronte ai cambiamenti climatici, ma anche una metafora di un fallimento etico collettivo in cui ogni individuo elude il proprio obbligo morale di ridurre le emissioni di carbonio".