La società di consulenza Capgemini ha appena pubblicato il suo rapporto annuale sulla ricchezza mondiale, il World Wealth Report 2019.
Il World Wealth Report 2019 di Capgemini, il rapporto annuale sulla ricchezza mondiale, ha reso disponibili alcuni risultati interessanti sui patrimoni delle famiglie.
Primo fra tutti è che anche i milionari non sono riusciti a salvarsi dal 2018 e il loro patrimonio è sceso del 3% a livello mondiale principalmente per effetto delle perdite patrimoniali. Le aree geografiche più interessate sono state quelle emergenti come l'America Latina e l'Asia Pacifico, dove la crisi ha avuto un impatto maggiore, dal momento che le attività dei milionari sono diminuite rispettivamente del 4% e del 3%. Unica eccezione è il Medio Oriente, dove la ricchezza nei grandi patrimoni è aumentata del 4%.

Il secondo risultato interessante è la variazione di portafoglio dei milionari nel corso dell’ultimo anno. Come i piccoli risparmiatori, che hanno preferito investire in attività più difensive e liquide, anche i più ricchi hanno preferito difendere il loro capitale in un contesto di decrescita economica e di guerre commerciali.
Tanto che il cash è diventata l'asset class più presente nei loro portafogli, con il 27,9% del totale a livello globale, in sostituzione dell’azionario, il cui peso scende di 5 punti percentuali rispetto al 2018 a un livello del 26% a livello globale. Questa tendenza non si però verificata in tutte le regioni poiché in Europa e in America Latina, le azioni sono ancora la classe di attivo più presente nei portafogli dei milionari.

Inoltre, anche in linea con quanto osservato tra investitori istituzionali, gli asset alternativi hanno continuato a guadagnare posizione nei portafogli fino a raggiungere un 13% a livello globale, solo due punti in meno rispetto agli investimenti immobiliari.
Le esperienze degli utenti
Nello studio di Capgemini c'è spazio anche per vedere che idea si sono fatti i milionari sulle società che gestiscono i loro asset. Questa percezione è generalmente positiva dato che la fiducia dei clienti verso i propri gestori patrimoniali è rimasta a livelli rispettivamente del 79% e dell'82% nel primo trimestre dell'anno. Inoltre, i livelli di soddisfazione non hanno subito grossi contraccolpi, anzi sono saliti al 69% per i gestori patrimoniali e al 68% per le società di gestione.
Tuttavia, l'industria ha ancora molto da fare per aumentare i livelli di soddisfazione in un contesto di mercato sempre più complicato. Uno degli aspetti che ci invita a riflettere su questo tema sono i costi dell’industria. A livello globale solo il 62% dei milionari che hanno partecipato al rapporto sono soddisfatti dei costi applicati. Oltre alle commissioni, c'è un altro aspetto che può portare un investitore a considerare di cambiare gestione: l'esperienza d’investimento. Lo ritiene l'87% degli intervistati.
A questo proposito, Capgemini crede che l'investimento in tecnologie di prossima generazione sarà fondamentale per migliorare l'esperienza.