La correzione registrata recentemente sui mercati per i timori legati a un ritorno dell’inflazione negli USA non cambia la view della società che continua a preferire gli asset rischiosi.
Il 2017 è stato un anno particolarmente notevole per i mercati, soprattutto per gli azionari che hanno offerto rendimenti in valuta locale a doppia cifra. Tutte le asset class e in particolar modo quelle più rischiose (azioni, obbligazioni corporate ed emergenti) hanno offerto rendimenti positivi grazie alla felice congiunzione di una crescita economica globale solida e sincronizzata, dell’incremento degli utili societari più alto mai registratosi dal 2010, di politiche monetarie accomodanti, volatilità ai minimi e inflazione inferiore alle attese.
Gennaio ha goduto del riflesso di questo scenario positivo ma a rovinare la festa ci ha pensato il mese di febbraio. I timori legati a un possibile ritorno dell’inflazione negli USA ha fatto registrare la prima correzione sui mercati: cambio di rotta o fase fisiologica che segna il ritorno a condizioni ‘normali’ dopo un pieno di ottimismo?
Inflazione, sei tu?
“Il tasso di utilizzo dei fattori produttivi è in aumento ovunque ed è molto probabile che i recenti sviluppi (in particolare le dinamiche salariali e il progresso del prezzo di molte materie prime) si traducano in variazioni dei prezzi più marcate nel corso dei prossimi mesi”, commentano gli esperti di Anima SGR.
Tuttavia, commentano dalla società di gestione, l’inflazione in Europa è oggi a 1,3% ed escludendo le componenti volatili è a quota 1,0% e negli USA, dove stanno emergendo timidi segnali di pressioni salariali, si prevede un lento ritorno al target del 2% entro il 2019.
Asset e aree da preferire
Allo stato attuale, il contesto di riferimento resta ancora favorevole per gli asset più rischiosi, nonostante l’importante apprezzamento già realizzato dai mercati azionari in questo inizio d’anno. Rimane, dunque, immutata la view di mercato della casa di gestione: preferire le azioni a discapito di obbligazioni e liquidità mentre a livello geografico le aree che offrono le migliori opportunità sono Europa, Giappone e Paesi emergenti.
A livello settoriale, il 2018 potrebbe essere un anno positivo per i titoli bancari “i cui margini beneficiano della risalita dei tassi e del progressivo miglioramento della qualità del credito”. In generale, avvertono da Anima, occorrerà più cautela in termini di posizionamento, in quanto ci sarà più volatilità, il ciclo economico è già maturo, i tassi probabilmente cominceranno a salire e le politiche delle Banche centrali dovrebbero essere meno espansive. “Più cautela sì, dunque, ma misurata, per non perdere opportunità in termini di rischio/rendimento”, concludono gli esperti.