ll quadro politico mondiale sembra dominare i mercati. Per questo, per il team gestionale della SGR, resta prioritario un approccio prudente ma al contempo tattico. La parola d’ordine è flessibilità.
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Restare tattici e orientati a contenere i rischi. Il consiglio arriva dagli esperti di Anima SGR in merito all’incertezza sui mercati, derivante per lo più da incognite politiche. Dalla più recente crisi in Turchia ai botta e risposta tra Donald Trump e Pechino sul tema dei dazi, dalla crisi economica finanziaria argentina e venezuelana alle elezioni presidenziali che si terranno in Brasile ad ottobre, passando per le preoccupazioni legate alla stabilità finanziaria in Italia, il quadro politico mondiale sembra dominare i mercati. Per questo, nella gestione dei portafogli, resta prioritario un approccio prudente ma al contempo tattico. “La parola d’ordine, in termini di posizionamento è flessibilità, alla luce dei fattori di incertezza all’orizzonte”, dicono dal team gestionale della società milanese. “In particolare, il nostro stile di gestione sarà contraddistinto, da una parte, dalla flessibilità nel modulare l’esposizione direzionale alle varie asset class e, dall’altra, dal focus sull’attività di stock-picking per ricercare opportunità di investimento durante i momenti di maggiore volatilità”.
Mercati obbligazionari
Sui mercari obbligazionari Anima si dice negativa sulle obbligazioni governative e cauta sui titoli di Stato italiani. “Va detto che i fondamentali dell’Italia restano solidi, ma permangono una serie di elementi che inducono a cautela”, spiegano gli esperti. “In primis, a preoccupare, in attesa della presentazione della legge di bilancio 2019, è l’incertezza circa la politica economica che il governo intende intraprendere per i prossimi anni. A riprova, il rischio percepito sull’Italia da parte degli investitori, ha visto, da quasi trascurabile fino alla metà di maggio, un incremento avvicinandosi l’autunno ‘caldo’ che vedrà protagonista il bilancio pubblico domestico. Risultato: il rendimento dei BTP a 10 anni ha oltrepassato la soglia del 3,2% (superando anche i massimi di fine maggio) e lo spread BTP/Bund si è riavvicinato all’area 300 punti base prima di ritracciare grazie ai toni più rassicuranti del governo”.
Anche la visione sulle obbligazioni societarie viene mantenuta di segno negativo: “i titoli a più alto merito di credito presentano ancora valutazioni care, mentre gli high yield sono esposti al rischio liquidità. Infine, il giudizio sulle obbligazioni emergenti rimane selettivamente positivo: “le penalizzazioni subite da inizio anno sono state significative ma si sono aperte opportunità tattiche di investimento nei Paesi contraddistinti dai fondamentali migliori, sfruttabili nell’ipotesi di un consolidamento del dollaro, dopo il forte apprezzamento dei mesi scorsi”.
Mercati azionari
In merito ai mercati azionari invece, il quadro macro europeo supporta le Borse. "Sull’andamento dei mercati azionari europei e globali riteniamo che incideranno soprattutto tre elementi: l’evoluzione delle tensioni commerciali; la direzione del dollaro; lo stimolo monetario e fiscale da parte del governo cinese”, dicono. Per questo la view si mantiene “strategicamente neutrale ma tatticamente cauta in attesa dei prossimi sviluppi, pronti a cogliere le opportunità che dovessero presentarsi nelle fasi di debolezza”.
Oltreoceano si è invece già arrivati a nuovi massimi storici. “Il bull market storicamente non termina per eccessiva durata ma può interrompersi a causa di errori di politica economica, incidenti di percorso o eccessi nel posizionamento degli investitori”, avvertono sul mercato statunitense. “Sono questi, pertanto, i fattori che monitoriamo per cogliere eventuali segnali di inversione di tendenza. Il giudizio resta comunque ancora neutrale alla luce dell’incertezza sulle prossime mosse dell’amministrazione Trump, in primis sul fronte delle questioni commerciali”.
Sul fronte delle Borse emergenti le condizioni di investimento, secondo i gestori di Anima, sono più favorevoli. “L’andamento del dollaro sarà la variabile principale per determinare la direzione dei mercati emergenti nel futuro prossimo e per favorire il ritorno dei flussi; al tempo stesso occorre che gradualmente rientri l’incertezza legata alle tensioni commerciali. Un ulteriore elemento di supporto potrebbe essere rappresentato dagli effetti positivi che si attendono sull’economia cinese, in seguito al cambio di atteggiamento da parte delle autorità in ambito di politica monetaria e fiscale. Ad offrire le maggiori potenzialità sarebbero comunque Paesi in maggior misura penalizzati dal rischio commerciale e meno dipendenti dai flussi esteri per finanziare il motore della propria crescita economica come Cina, Corea e Taiwan”. Sul fronte asiatico il giudizio sul Giappone torna costruttivo.