Calano i contagi e gli investitori ritrovano un po’ di fiducia. Il contesto è cambiato? Presto per dirlo, ma indubbiamente, da metà maggio, sull’andamento dei mercati finanziari stanno giocando a favore due elementi:
- Curva dei contagi: Da una parte, con alcune limitate eccezioni, le riaperture non stanno incidendo in modo significativo sulla curva dei contagi di Covid-19, grazie alle contromisure adottate e all’arrivo dell’estate nell’emisfero nord, che dovrebbe limitare la propagazione del virus, rassicurando circa il fatto che eventuali nuove ondate di epidemia potrebbero a questo punto essere gestite in modo meno drastico, penalizzando in misura minore le economie. A supportare il sentiment hanno contribuito anche le sempre più frequenti notizie positive circa i passi compiuti dalla ricerca, a livello globale, verso l’identificazione di una terapia farmacologica o di un vaccino;
- Banche centrali: Dall’altra parte, resta determinante la conferma di stimoli e consistente supporto da parte delle autorità, monetarie in primis, non soltanto per il breve periodo per rispondere all’impatto immediato dell’emergenza sanitaria, ma anche nel medio termine.
L’ultima, in ordine di tempo è stata la Banca centrale europea, che in occasione della riunione del 4 giugno è andata oltre le aspettative, annunciando un Quantitative Easing ancora più energico per sostenere la ripresa economica: la Bce ha aumentato di 600 miliardi il suo Pepp, il piano pandemico di acquisto di titoli, portandolo a 1.350 miliardi e in più ne ha anche allungato la durata, almeno fino a giugno 2021 e non più soltanto fino a dicembre 2020 come aveva precedentemente stabilito. Sono invece stati mantenuti fermi, contro le aspettative di alcuni analisti e investitori, i tassi di interesse: a quota zero il tasso di riferimento e a -0,50% il tasso sui depositi presso la BCE. Il tutto poco dopo che la Ue aveva già annunciato un passaggio epocale, definito da molti un momento di svolta assimilabile al “Whatever it takes” di Draghi, ovvero il Recovery Fund o “Fondo per la ripresa”. Il nuovo strumento è frutto della ritrovata sintonia fra Macron e la Merkel, veri promotori di quello che potenzialmente potrebbe rivelarsi un game changer, se le risorse saranno investite in progetti in grado di aumentare la crescita potenziale.
Secondo la proposta dell’esecutivo comunitario, il fondo potrà assegnare fino a 750 miliardi di euro fra sovvenzioni e prestiti, suddivisi fra i paesi membri in proporzione all’entità della crisi economica subita a causa della pandemia e finanziati mediante emissioni obbligazionarie della Commissione europea. L’importanza del fondo ai fini dello scenario macro/fondamentale si giustifica con il fatto che le risorse dovrebbero essere impiegate quasi esclusivamente per investimenti nel futuro (healthcare, biotech, green power, e-mobility), con aumento della crescita potenziale e ricadute positive per la sostenibilità del debito.
Spread Btp/Bund 10 anni (punti base)
Fonte: elaborazione Anima SGR su dati Bloomberg.
Obbligazionario
Per quanto riguarda i mercati obbligazionari, l’azione delle Banche centrali ha compresso la volatilità e i rendimenti dei titoli di stato Core stanno attraversando una fase di consolidamento: la view è neutrale e l’approccio tattico.
Da segnalare, invece, la view più costruttiva (da neutrale a positiva) nei confronti dei Btp per effetto del potenziamento delle misure da parte della BCE, senza contare che le prospettive per la sostenibilità del debito potrebbero decisamente migliorare con l’avvento del Recovery Fund. Incoraggiante anche la capacità dei rendimenti domestici di attirare l’attenzione del mercato e l’interesse degli investitori, alla luce del grande successo in termini di sottoscrizioni dell’ultima emissione del Btp Italia, ma anche negli ultimi giorni di altre emissioni di Btp per investitori istituzionali.
Giudizio positivo anche sulle obbligazioni corporate investment grade, che rientrano sotto l’ombrello protettivo della Bce, ma la selettività resta sempre cruciale e l’elemento discriminante la solidità di bilancio.
Rendimento del Btp 10 anni
Fonte: elaborazione Anima SGR su dati Bloomberg.
Azionario
In questa fase, a nostro avviso, scelte accurate sul fronte dell’allocazione settoriale offrono maggiori opportunità di generazione di valore rispetto agli interventi sul livello dell’investito. Continuiamo a privilegiare i comparti che subiscono ricadute positive dalla crisi (tecnologia e salute in primis), ma stiamo identificando selezionate opportunità anche fra i settori ciclici (industriali con esposizione ai temi delle infrastrutture e dell’automazione).
Nell’ultimo mese il mercato azionario europeo è stato caratterizzato da un generale apprezzamento, grazie al sostegno delle autorità monetarie e fiscali, e l’outlook resta ancora costruttivo. A livello macroeconomico, gli ultimi dati pubblicati segnalano un’economia in leggera ripresa in Europa: il PMI composite di maggio è risultato migliore delle attese a 30,5 (contro le aspettative di 27) e in deciso miglioramento rispetto ad aprile (13,6).
A livello settoriale, in Europa, la view resta positiva sul settore farmaceutico, uno dei comparti che sta più beneficiando dell’esplosione della pandemia e che potrà essere caratterizzato da un newsflow positivo riguardante svariati prodotti. Stesso orientamento per quanto riguarda il settore tecnologico, per l’aumento dello smart working, dell’impiego dei software necessari per il collegamento da remoto, protezione di dati sensibili, oltre che per tematiche come i Big data. Ancora viene mantenuto un sovrappeso sul settore della comunicazione, sia sulla componente media, sia sulla componente Telecom. Quest’ultimo, in particolare, beneficia dell’aumento del traffico sulle reti fisse e mobili e delle connessioni a Internet, dovuta principalmente all’adozione dello smart working. Visione infine costruttiva sulle materie prime: per incrementare tatticamente l’esposizione ciclica dei portafogli è stato individuato questo settore, sia in virtù delle valutazioni piuttosto ragionevoli, sia come possibile beneficiario della riapertura delle economie globali e di investimenti infrastrutturali.
Italia: il posizionamento resta neutrale
La profondità della recessione in seguito all’emergenza sanitaria ha comportato una drastica revisione delle priorità aziendali con in primis la tutela della salute dei dipendenti, seguita dalla difesa della stabilità finanziaria con la conseguente revisione/cancellazione di dividendi/buyback. Appare evidente che guardando alle prospettive dei vari settori alcuni risultano penalizzati (finanziario, consumi discrezionali, energetico, industriali), mentre quasi tutti i comparti più difensivi subiscono ricadute più neutrali (Telecom, Utilities) e in alcuni casi addirittura positive (farmaceutico e tecnologico). Nonostante la ripresa della maggior parte delle attività industriali, restano incertezze sulla velocità del recupero, sulla libera circolazione dei cittadini, sul rischio di un ritorno della pandemia e sull’effettiva implementazione delle azioni decise dai policy maker. In considerazione dei molti rischi ancora presenti è altamente probabile che la ripresa dei mercati, così come quella dell’economia reale, rimarrà soggetta a vuoti d’aria che richiedono prudenza e tatticismo nella loro gestione. Di qui viene confermato un approccio cauto in termini di esposizione complessiva del portafoglio.