Anthilia SGR, come avviene il processo di selezione di un minibond

Daniele_Colantonio
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Il bond emesso da una PMI, così detto "minibond", è uno strumento obbligazionario indirizzato a imprese generalmente non quotate in borsa. È riconducibile alla più vasta categoria del private debt, un asset class che permette all’investitore una remunerazione ricorrente, assimilabile entro certi aspetti, a quella di un investimento obbligazionario tradizionale. Il mercato dei minibond è nato sul finire del 2012, in concomitanza con una normativa che rendeva deducibili per aziende non quotate (PMI) i costi associati ad emissioni obbligazionarie al pari di quanto già accadeva per le aziende quotate. Questo beneficio fiscale, che ha parificato le condizioni tra aziende quotate e non, ha dato vita al mercato del debito privato e ad una nuova asset class, dedicata ad investitori istituzionali per il tramite di intermediari specializzati. L’emissione di minibond offre diversi vantaggi alle imprese tra cui: la diversificazione delle fonti di raccolta, la riduzione dell’esposizione con il sistema bancario e la possibilità di promuovere il proprio brand sui mercati finanziari. Inoltre le emissioni di bond favoriscono l’introduzione, all’interno della PMI emittente, di una certa disciplina nel controllo di gestione e nella comunicazione dei propri risultati, che la rendono in termini di trasparenza più simile alle società quotate. Il Bond, a differenza del private placement, è uno strumento che gode dei vantaggi di uno strumento cartolarizzato, è facilmente cedibile ed in molti casi quotato nel segmento di borsa italiana "Extra-MOT PRO". IL Private Debt rappresenta l'asset class ideale per investire in maniera concreta nell'economia reale domestica.

Anthilia Capital Partners SGR è la società leader in Italia in questa tipologia di investimenti. “Rappresentiamo il 10% della quota di mercato sia in termini di emissioni sia in termini di origination”, racconta Daniele Colantonio partner di Anthilia SGR a Funds People. Il mercato italiano dei minibond è composto da circa 300 emissioni (32 promosse da Anthilia SGR) per un valore di circa  tre miliardi e mezzo di euro (300 milioni è il valore complessivo delle operazioni a cui Anthilia SGR ha preso parte). “Attraverso il nostro modello di scouting di opportunità sul territorio, unico sul mercato, abbiamo coinvolto diversi attori anche di natura bancaria. Questi ultimi offrono agli imprenditori la possibilità di finanziarsi a lungo termine attraverso il mercato, con l'emissione di un bond, riservando al credito ordinario altre tipologie di finanziamento”, spiega Colantonio. “Nei fondi chiusi, è importante costruire un modello di origination solido, lavorando con gli intermediari finanziari che sono storicamente più vicini al territorio. Non realizziamo direttamente il business plan dell’azienda che sarà oggetto di finanziamento, lasciando alla banca o altro advisor, il compito di svolgere questa attività, il nostro compito è invece valutarne la sostenibilità. Tutto ciò ci permette di mantenere un’indipendenza e mitigare eventuali conflitti d’interesse”. Al momento il valore di fatturato totale delle aziende finanziate da Anthilia SGR è circa 3,07 miliardi per una base di dipendenti di circa 13.000 unità complessivamente coinvolte.

Il team di gestione

La struttura di gestione dei fondi in Anthilia è verticale, ogni gestore o gruppo di gestori è "accountable" del rispettivo prodotto. I gruppi di lavoro sono divisi tra mondo quotato non quotato. I mini-bond rientrano nel mondo non quotato, area  che fa capo a Giovanni Landi, executive vice chairman di Anthilia SGR. La selezione dei titoli è realizzata dal team interno della società e prevede, nell'ambito dell'iter di sviluppo dell'analisi, anche la consultazione del comitato investimenti, dove intervengono i core investors del fondo. Durante l’assemblea dei core investors vengono approfondite le tematiche principali relative al progetto di sviluppo da finanziare e lo stato di salute delle imprese emittenti. “Nel nostro comitato sono riunite differenti competenze e partecipano alcuni importanti esponenti dell’area credito e sviluppo di alcune banche oltre ad altri rappresentanti di gruppi assicurativi ed enti previdenziali" precisa il partner. Una volta presentato l’investimento al Comitato Investimenti, l'iniziativa viene successivamente sottoposta per l'approvazione al Consiglio di Amministrazione della SGR, tenendo conto di tutti gli elementi emersi nella fase istruttoria.

Auspichiamo per il futuro che tutti gli operatori nel private debt possano funzionare al meglio ed offrire rendimenti interessanti per il mercato, in modo da alimentare una crescente fiducia da parte degli investitori verso questo strumento dell'eccezionale portata innovativa per il nostro paese.” conclude Colantonio.