Approcci di selezione nei portafogli high yield

Nella gestione dei portafogli, un approccio disciplinato e basato sulla diversificazione è fondamentale per i fund selector, che si affidano alle capacità dei gestori. In questo contesto, il rischio viene calibrato attentamente in funzione delle previsioni del team e dell'orizzonte temporale del portafoglio.“In quanto fund selector confidiamo che la selezione sia effettuata nel modo corretto dai gestori e cerchiamo di controllare l'asset class in senso ampio”, dichiara Stefano Antoniazzi, gestore di Arca Fondi SGR. “Normalmente - prosegue - iniziamo con un'analisi quantitativa. Il principio cardine del nostro approccio nella costruzione dei portafogli è la diversificazione. Consideriamo in particolare il comportamento asimmetrico di questa asset class: le perdite durante mercati al ribasso sono generalmente più rapide e consistenti rispetto ai guadagni in mercati rialzisti. Applichiamo diversi modelli per cercare di trovare il peso appropriato dell’investimento tenuto anche conto delle previsioni del team in coerenza con il rischio e l'orizzonte temporale del portafoglio. Partiamo con un processo quantitativo al quale è applicata la nostra esperienza per gestire il rischio per definire il peso delle singole asset class. Dal punto di vista del rendimento, negli ultimi mesi, la componente carry è diventata molto importante. Pensiamo che, considerando l'outlook attuale, un rendimento a scadenza più elevato del portafoglio sia il principale beneficio che i bond high yield possano offrire”.

La ricerca è un aspetto fondamentale per Angelina Chueh, Senior Client Portfolio Manager, Fixed Income, Columbia Threadneedle Investments. “Crediamo fermamente nell'importanza della ricerca approfondita, soprattutto nel segmento high yield europeo”, aggiunge. “Abbiamo un team di ricerca dedicato - aggiunge - composto da cinque analisti che si concentrano esclusivamente su questo settore. Analizziamo ogni emittente nei minimi dettagli, poiché l'asset class presenta caratteristiche asimmetriche e ogni società ha le sue caratteristiche. Costruiamo le nostre posizioni partendo dal basso, valutando gli emittenti singolarmente, per poi aggregarli a livello settoriale. Il processo decisionale è una collaborazione tra il gestore di portafoglio e gli analisti, che lavorano insieme per definire le posizioni di sovrappeso o sottopeso. Questo approccio ci consente di monitorare attentamente ogni posizione e di gestire il rischio in modo efficace. Riteniamo che, in un contesto di tassi d'interesse elevati e rendimenti reali superiori alla media storica, il credito high yield possa offrire un buon cuscinetto rispetto ai titoli governativi, rendendo interessante la diversificazione del portafoglio con obbligazioni high yield a breve scadenza. La durata media delle obbligazioni high yield si è ridotta a circa tre anni, il che le rende più attraenti rispetto ai titoli governativi, come i BTP, specialmente in termini di rendimento reale”.

Nel segmento high yield gli investitori cercano di incrementare il rendimento complessivo del portafoglio attraverso una diversificazione attenta, senza eccedere nell’esposizione. “In questo business, il principale concorrente al momento è il BTP”, segnala però Matteo Petri, responsabile della Consulenza e Active Advisory di Banca Aletti. “Quando costruiamo un portafoglio e definiamo l'asset allocation per un cliente italiano – evidenzia -, dobbiamo valutare il fatto che il cliente considera anche il rendimento dei titoli di stato nazionali, ma vogliamo offrire qualcosa in più. Per questo utilizziamo il segmento high yield, per migliorare il rendimento del portafoglio. Facendo però molta attenzione a non sovrappesarlo. Al momento, abbiamo un 10-15% di high yield nel nostro portafoglio modello con il fine di incrementare il rendimento rispetto al BTP, privilegiando soluzioni a breve scadenza. Ritengo che un rendimento del 5% possa essere attraente per i nostri clienti. In questo modo non assumiamo troppo rischio di tasso e credito. L’obiettivo, infatti, è evitare di ripetere le performance negative del 2022 che non sarebbero tollerate dalla clientela. Il nostro approccio, quindi, è focalizzato sul consegnare al cliente il rendimento ma senza esposizioni a rischi eccessivi”.

Da parte degli investitori emerge l’importanza di una gestione attiva e focalizzata sui fondamentali del credito. “Nell’attuale contesto macroeconomico riteniamo che ricercare le opportunità di alfa sia rilevante, soprattutto per quanto riguarda quelle guidate dalla selezione del credito piuttosto che da un sovrappeso nell'allocazione”, afferma Francesca Cerminara, Senior Portfolio Manager, Euromobiliare Advisory SIM. “Quest'anno - prosegue - il tasso di default è stato più elevato del previsto, ma la sua composizione ha mitigato i danni nel mercato high yield. Ad esempio, il segmento high yield è ancora concentrato su piccole aziende. Pertanto, crediamo che una selezione attiva possa ridurre la possibilità di essere coinvolti in default. Quando si acquistano strumenti high yield può essere utile sapere se il gestore di portafoglio utilizza derivati per ridurre il rischio di credito in mercati stressati, ad esempio su un mercato complessivo o su un singolo nome”. Cerminara evidenzia quindi l'importanza di una gestione attiva e mirata. La selezione attenta nel segmento del credito, più che un’allocazione generalizzata, può offrire migliori opportunità di rendimento, soprattutto in un mercato dove se è vero che i default sono aumentati, è indubbio che la loro distribuzione abbia limitato l’impatto negativo complessivo”.