Approccio bilanciato e settoriale. La view di giugno di Anima SGR

Stephen Dawson. (Unsplash)

Il 2021 si candida a essere l’anno della ripartenza e lo scenario, nonostante risenta ancora degli strascichi dell’“annus horribilis”, si conferma costruttivo per la crescita globale. È vero che quest’anno i mercati hanno risentito delle pressioni inflazionistiche in arrivo da oltreoceano, ma il rialzo del dato Usa “non deve trarre in inganno”, spiega il team Investment Research & Advisory di Anima SGR, secondo cui nel breve, “sui mercati azionari potrebbe registrarsi un po’ di nervosismo, ma un’eventuale fase di consolidamento sarebbe sfruttata come opportunità di acquisto”.

Lo scenario macro, come detto, è ancora in fase di assestamento. Da un lato si assiste al dato sulla crescita economica mondiale nell’ordine del 6,5% “il più alto da decenni”, spinto in particolare dagli stimoli fiscali dell’amministrazione Biden negli Usa. Dall’altro permangono zone grigie, che delineano una ripresa non uniforme, non sincronizzata e sbilanciata. In questo senso le principali economie del pianeta mostrano diverse fasi di avanzamento, con i primi segnali di rallentamento in Cina, l’Area Euro che esce da una fase di contrazione, mentre gli Stati Uniti si avvicinano al picco; intanto l’attività economica, in precedenza caratterizzata dagli sviluppi sul lato dell’offerta, ora è guidata dall’accelerazione della domanda.

L’IMPATTO SUI PREZZI

Ed è proprio questa transizione fra i driver di crescita, secondo i ricercatori, ad aver “comportato impatti significativi sulla dinamica dei prezzi, a più livelli”. Gran parte delle pressioni sui prezzi sarebbe infatti “riconducibile a effetti base o distorsioni provocate dalla pandemia, e dovrebbe rientrare con l’avanzamento delle campagne vaccinali e la normalizzazione dell’attività economica globale dal lato dell’offerta”. Pertanto, nonostante l’aumento dell’inflazione rappresenti la principale minaccia per la stabilità dei mercati finanziari, il team di Ricerca indica che i rischi sarebbero “sovrastimati” e l’analisi vede le banche centrali ancora orientate su posizioni accomodanti, per cui Fed e Bce non dovrebbero rimuovere in anticipo gli stimoli monetari. L’ondata inflattiva di questi mesi sarebbe da attribuire dunque, a “fattori transitori o connessi alle riaperture post-Covid; non c’è stato, invece, un aumento sostanziale delle pressioni sull’inflazione sottostante, specie lato salari”.

ANCORA NERVOSISMO SUI MERCATI

Il flusso dei dati potrebbe rimanere volatile ancora nei prossimi mesi, generando potenzialmente del “nervosismo” sui mercati finanziari. L’attenzione degli investitori, continuano gli esperti di Anima, inizia però a spostarsi dai numeri sui contagi ai “possibili cambiamenti nella funzione di reazione delle autorità monetarie”.

In questo contesto di riduzione dei timori inflattivi e attesa sulle decisioni di politica monetaria, il giudizio sui mercati azionari del team ricerca “resta dunque tatticamente neutrale, ma strategicamente costruttivo: eventuali correzioni rappresenterebbero opportunità di acquisto. Per quanto riguarda le scelte settoriali, nelle ultime settimane si sono verificati diversi cambi di regime nella dinamica delle performance relative, sia a causa di temi macro che micro; di qui, anche in vista della stagione estiva, tradizionalmente meno favorevole ai mercati, appare opportuno un posizionamento bilanciato. In particolare, sui fondi europei, si sta sfruttando la combinazione fra la sovraesposizione a comparti ciclici, come energia, materie prime e finanziari, con titoli ad alto dividendo e temi difensivi (molto penalizzati e in fase di stabilizzazione)”.

MERCATO OBBLIGAZIONARIO

Per quanto riguarda il mercato obbligazionario, il team di ricerca di Anima resta costruttivo sui Btp, mentre indica che la fase di consolidamento dei titoli di stato americani potrebbe proseguire “e la view tattica è neutrale, ma il trend di medio termine dei tassi resta orientato al rialzo, per effetto degli sviluppi del quadro macro e della prospettiva di un allentamento dello stimolo monetario”.  Confermato il giudizio costruttivo sui titoli governativi domestici.

Sul comparto del credito la view si conferma neutrale e il focus è sulla generazione di alpha. “Il flusso di nuove emissioni sugli high yield è stato molto importante, così come è accaduto per il comparto investment grade a inizio anno. La liquidità in circolazione è stata saturata ed è importante riflettere sulla possibilità che si verifichino dei vuoti d’aria, per quanto non profondi. A nostro avviso, questo scenario si materializzerebbe in presenza di un peggioramento dei tassi di default, ma la probabilità che questo accada è bassa, considerando l’intervento delle autorità e il miglioramento delle metriche sulla spesa per interessi (molte aziende stanno rifinanziando il debito a tassi bassi)”. In merito alle valute si conferma negativa la view sul dollaro mentre “alcune selezionate opportunità stanno emergendo fra le valute emergenti”.

MERCATO AZIONARIO

Il mercato azionario europeo di maggio, continua l’analisi, “ha mostrato un andamento laterale e a livello settoriale la dispersione è stata elevata”. Secondo gli esperti questa tendenza nell’equity proseguirà nel breve termine e si potranno verificare “opportunità d’acquisto a livelli più appetibili nei prossimi mesi”. Nell’analisi dei fondi europei emerge una riduzione ulteriore nel livello di investito, “mentre l’approccio a livello settoriale continua ad essere bilanciato privilegiando i settori correlati positivamente all’aumento dell’inflazione”.  Il team di ricerca si posiziona su un profilo cauto sulle tematiche caratterizzate da una maggiore ciclicità (come consumi discrezionali e industriali) anche in linea con il già citato picco di crescita negli Usa.

In Italia prosegue la graduale riduzione dell’investito verso la neutralità, e sui portafogli viene “conservato il sovrappeso sui temi dell’economia verde e circolare, (in particolare sulle utilities), su telecomunicazioni e tecnologia, oltre che su singole società che potrebbero beneficiare della ripresa della domanda domestica nella seconda parte del 2021”. Sui fondi che puntano sul mercato azionario americano, si mantiene l’esposizione ai settori tecnologi “la tecnologia, infatti, alla luce della significativa sotto-performance registrata da inizio 2021, dovrebbe già scontare i rischi legati al raggiungimento del picco di crescita degli utili negli Usa”. Anche sui mercati emergenti il giudizio è oggi improntato alla neutralità, ma la view, da un punto di vista strategico è costruttiva, in quanto dalla seconda parte del 2021 dovrebbero beneficiare di una maggiore sincronizzazione della crescita globale e dall’accelerazione delle campagne vaccinali.