Il team di investimenti di Anima SGR ritiene che il 2014 manterrà l'ottimismo sui mercati azionari. Sul mercato obbligazionario puntano ancora sui periferici europei.
Intervista a Armando Carcaterra, Direttore Investimenti di Anima SGR
Il 2014 sarà un anno di nuovo in favore delle borse?
Si, quello appena cominciato sarà un altro anno a favore degli indici azionari ma, considerando che ormai le Borse registrano un rialzo dal 2009 e che in particolare nel 2013, riteniamo che si potrà andare incontro a fisiologiche fasi di volatilità, così come si è accaduto in questi ultimi tempi a causa delle pressioni speculative sulle valute emergenti.
Dal punto di vista macroeconomico, si può davvero sperare in un miglioramento?
Siamo di fronte ad una situazione congiunturale in miglioramento rispetto a un anno fa, dal momento che il tasso di crescita mondiale per il 2014 è superiore: basti pensare che, per quanto riguarda gli Usa, le stime concordano per un deciso incremento, nell’ordine del 3%. Ancora in Europa la congiuntura è in progressivo rafforzamento e gli indici PMI sono coerenti con una crescita degli utili, per azione, nell’ordine del 10-12%, dopo un in lieve calo nel 2013.
Qual è la vostra asset allocation preferita in termini settoriali?
In termini settoriali, nell’ambito dei fondi azionari europei, abbiamo incrementato l’esposizione al settore finanziario e abbiamo una visione positiva sul comparto degli industriali; abbiamo invece mantenuto un peso neutrale sul settore delle telecomunicazioni e di sottopeso su quello delle utility, dato che permangono criticità a livello operativo e alta incertezza sulle stime per il 2014, e sui consumi non discrezionali.
E l’Italia, tra azioni e obbligazioni?
Riteniamo che il potenziale apprezzamento del mercato azionario italiano rimarrà nei prossimi trimestri, grazie ai seguenti temi di medio termine che si stanno sviluppando: una costante riduzione dei costi di finanziamento delle imprese; una maggiore spinta verso le riforme strutturali; una politica monetaria da parte delle principali Banche Centrali focalizzata sulla ripartenza del credito. Continuiamo a preferire i titoli di stato dei paesi periferici, con un modesto sovrappeso su Italia, Irlanda e Portogallo con una preferenza per la curva 5-10 anni. È interessante notare come i fondi giapponesi, i cui investimenti hanno caratteristiche di lungo periodo con preferenze per asset a bassa volatilità, stanno finalmente tornando sui Btp.