Capital Group, tra le case più grandi al mondo con oltre 1.600 miliardi di dollari in gestione, continua il cammino di crescita in Italia. Quali sono gli strumenti preferiti nel nostro Paese e come è possibile farli conoscere nell’ampio spettro dell’offerta esistente, nell’intervista a Paola Pallotta, managing director della società statunitense.
Il progetto di apertura commerciale internazionale di Capital Group, tra le case gestione più grandi al mondo con oltre 1.600 miliardi di dollari in gestione, è iniziato tardi rispetto agli attori di simili dimensioni. Solo a partire dagli anni 2000 che è stato avviato il percorso di implementazione di nuovi team vendita in Europa e Asia da affiancare ai team di gestione già presenti al di fuori degli Stati Uniti. Dal 2013 Capital Group è presente in Italia, primo fra i Paesi europei ad avere una branch. “L’investimento maggiore” spiega Paola Pallotta, managing director della società statunitense, “è stato quello infrastrutturale per arrivare alla replica delle strategie proprietarie. La volontà è, infatti, quella di presentarsi in tutto il mondo con la stessa offerta e cioè la proposizione legata alla gamma degli American Funds che hanno come caratteristica unica il fatto che non siano mai state fatte operazione straordinarie sugli strumenti”.
Le 36 strategie avviate dal 1934 ad oggi compongono l’offerta di Capital Group e di queste 23 risultano attualmente disponibili anche in Europa. Una solida tradizione che garantisce track record ultra decennali alla maggioranza degli strumenti della casa. Un aspetto fondamentale, insieme a quello dimensionale, per poter competere oggi nel panorama dell’offerta in Italia. “Non è facile arrivare in un mercato con un’abbondanza di competitor”, afferma Pallotta, “in un momento in cui ci si dirige verso un modello di architettura guidata e presentare nuove Sicav e una nuova società di gestione”. “Serve una ragione precisa e concreta” prosegue, “perché si riescano a sviluppare delle opportunità di business”. Questa ragione ha a che fare, secondo la managing director di Capital Group, con la dimensione. “In un contesto di forte consolidamento a tutti i livelli della catena della gestione del risparmio, appare più che probabile un futuro caratterizzato da un numero molto ristretto di player e uno di questi sarà Capital Group”, specifica.
Una size che permette inoltre di agire, tramite economie di scala, sul contenimento dei costi per la clientela, ulteriore aspetto determinante nel paragone, ad esempio, con la gestione passiva. “La nostra tradizione”, afferma Pallotta, “è di gestione puramente attiva e anche se ormai da qualche anno abbiamo negli Stati Uniti l’autorizzazione alla creazione di strumenti indicizzati, questa non è mai stata utilizzata". “Lo sviluppo del nostro business, in particolare in Italia”, aggiunge, “si basa sull’aumentare la conoscenza della nostra società e delle motivazioni per cui ha senso investire con un player della nostra grandezza e tradizione”. Nel 2017 i maggiori flussi sono arrivati per Capital Group dalla componente fund selection grazie al fondo Capital Group Euro Bond, strumento che si è aggiudicato il marchio consistente Funds People per il 2019. Lo scorso anno il campione di raccolta è stato invece il fondo azionario globale Capital Group New Perspective Fund, doppio marchio Blockbuster e preferito dagli Analisti Funds People 2019, e “a riprova”, sottolinea la managing director della società, “di un ribilanciamento della componente retail dopo una prima fase ovviamente concentrata sugli investitori professionali”.