Assogestioni, la ripartenza passa dalla liquidità

Captura_de_pantalla_2020-06-04_a_las_17
Amol Tyagi, Unpslash

Durante l’evento R-Evolution di Assogestioni: La ripartenza passa dalla liquidità è stata presentata la ricerca Censis-AssogestioniGiorgio De Rita, segretario generale Censis, spiega che a seguito dell’avvento della pandemia è aumentata la liquidità delle famiglie italiane: “è necessario fare qualcosa per poter rimettere questa massa enorme di risorse nell'economia reale. Innanzitutto serve una buona consulenza finanziaria: l'82% delle famiglie italiane che hanno rapporti con consulenti finanziari dicono di fidarsi molto ma chiedono un ulteriore sforzo nelle capacità di relazione e di informazione. Le scelte d’investimento non sono più a carico del ‘capo famgilia’, ma sono condivise attraverso un dibattito cooperativo”, spiega.

La tendenza delle famiglie italiane a parcheggiare la liquidità nei conti correnti, a scapito del sistema produttivo, rischia di acutizzarsi a causa dell’attuale quadro di incertezza economica. “Occorrono soluzioni di investimento che favoriscano la diversificazione, anche su asset class meno liquide, per far sì che queste risorse vengano investite e possano sostenere l'economia reale”, aggiunge Cinzia Tagliabue, presidente Comitato Diversity Assogestioni. 

Serve però vincere la sfiducia legata all'attuale contesto di incertezza. Secondo Andrea Orsi, country head Italy and Greece M&G Investments, una delle leve da utilizzare è porre l'enfasi sul legame tra l'attività di investimento e l'impatto sull'economia reale.

Un ottimo strumento per fare questo sono i nuovi PIR alternativi: “queste soluzioni d’investimento sono una risposta alla necessità di investimento della liquidità in eccesso così come i PIR ordinari, ma rispetto a questi ultimi prevedono l’investimento in società non quotate e di piccola capitalizzazione. Rappresentano quindi una fonte di finanziamento e capitale di rischio per questa tipologia di imprese”, spiega Massimo Mazzini, responsabile Marketing e Sviluppo Commerciale di Eurizon Capital SGR

Noi riscontriamo interesse per i PIR alternativi da parte di investitori private e istituzionali ma è importante ricordare che trattandosi di strumenti “chiusi”, che vincolano il capitale, richiedono una conoscenza di un certo livello da parte dell’investitore, all’interno di un processo di consulenza di gestione del portafoglio. Ritengo che possano rappresentare un 10-15% del portafoglio. In Eurizon stiamo lavorando sulla creazione di due soluzioni: una relativa al mondo Eltif e l’altra al mondo di FIA alternativi. Questi ultimi rappresentano una soluzione molto diversificata, includono fondi di private equity, private debt, infrastrutture e real estate. Ampliano così la diversificazione, parola chiave non solo per l’investimento negli alternativi ma in generale per l’investimento della liquidità”.

Per Ugo Loser, amministratore delegato e direttore generale di Arca Fondi Sgr, uno strumento ulteriore per canalizzare il risparmio verso le imprese è la previdenza integrativa. "Ritengo che cambiare l'assetto della previdenza integrativa creando un vero e proprio secondo pilastro sia una cosa non solo strategica, ma necessaria per il Paese. Sono i fondi pensione che hanno la responsabilità di investire nell’economie reale e nello sviluppo del Paese dato il loro orizzonte temporale di lungo termine”.

Settimio Stigliano, senior fund manager di Arca, aggiunge che nel mercato italiano c’è il bisogno di maggiore liquidità. “L’Italia è l’ottava economia mondiale in termini di PIL e quinta al mondo in termini di migliore bilancia commerciale. C’è la necessità di veicolare i flussi monetari verso le piccole e medie imprese che definiscono il tessuto economico del Paese”.

Dove investire

Le somme messe a disposizione dai Governi rappresentano un enorme cuscinetto e stimolo per la ripresa economica. Secondo Francesco Sedati, responsabile Fundamental Research di Eurizon Capital SGR, quest’intento è stato velocemente intuito dai mercati che, nonostante i dati economici negativi, sono tornati verso i massimi di febbraio, considerando gli effetti della crisi covid come temporanei e scontando il ritorno a una fase di espansione già nel 2021”,spiega.

“E’ una fase molto interessante e non si tratta semplicemente dell’opportunità di investire in indici di mercati trascinati al rialzo dalla liquidità immessa dalle Banche centrali ma soprattutto dalla possibilità di investire in settori e titoli che vedranno le proprie posizioni competitive rafforzate dai trend emersi dalla pandemia”.

 Secondo Giuliano D'Acunti, country head Invesco AM, una delle cose da fare per uscire dal recinto della liquidità parcheggiata sul conto corrente "è guardare avanti a nuove opportunità, ma anche considerandone alcune già conosciute. Come la possibilità di investire sul mercato americano”, area su cui si giocano importanti trend strutturali.

Proprio in queste aree economiche spiega Maria Luisa Matarrelli, responsabile Developed and Emerging Government Bonds & FX di Eurizon, una risoluzione della crisi sanitaria insieme a politica fiscale espansiva e coordinata con la politica monetaria, e Banche centrali disponibili a tollerare un tasso di inflazione più alto, potrebbero creare le condizioni di vedere  inflazione inattesa. “Noi stiamo iniziando a considerare nelle nostre allocazioni di portafoglio la possibilità che si verifichi questo rischio, anche se non in tempi brevi, abbinando un’asset allocation che in caso di inflazione inattesa possa prevedere nuove asset class come le commodities, in grado di coprire un rischio di inflazione molto alto”.