Atene, il Fmi lancia l’allarme di un possibile impatto sull’Italia

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foto flickr: Bro

Atene non è stata in grado di presentare un piano ma intanto ha chiesto un nuovo intervento del fondo salva-Stati per sostenere i suoi bisogni finanziari. In piene trattative per cercare di evitare l’uscita della Grecia dall’euro, il premier Alexis Tsipras si è presentato a Bruxelles senza un progetto chiaro, forte però di un referendum che ha bocciato le proposte dei creditori internazionali. Al termine dell’Eurogruppo, cui seguirà un vertice Ue, il presidente Jeroen Dijsselbloem ha detto: “i greci ci manderanno una richiesta di aiuti Esm e un nuovo Eurogruppo telefonico la valuterà. Poi ci manderanno una lista di riforme”.

L’Esm, o European stability mechanism, è l’organismo Ue per il supporto degli Stati in difficoltà. È attivo dal 2012 e ha sostituito il fondo salva-Stati Efsf. L’Europa, ora, ha bisogno di sentire da parte della Grecia un piano di riforme credibili. Per il momento il direttivo della Bce ha confermato la liquidità di emergenza (Ela) per le banche greche, bloccandola a 89 miliardi di euro, a fronte però di più garanzie. Mario Draghi ha dato un doppio messaggio ai player coinvolti. Se da una parte aspetta l’esito del vertice Ue prima di decretare il fallimento del sistema finanziario greco, dall’altra aumenta lo sconto sul collaterale che gli istituti devono portare alla Banca centrale in cambio di liquidità.

Intanto il Fondo Monetario lancia l’allarme sul possibile impatto delle vicende greche sull’economia italiana, segnata da una ripresa chiamata “fragile e lenta” anche se si esclude rischio contagio. Se non combattuti con una forte risposta politica da parte dell’Europa, dice l’articolo IV del Fondo sull’Italia, “gli avversi sviluppi in Grecia potrebbero avere un sostanziale impatto sull’Italia tramite effetti sulla fiducia, anche se l’esposizione diretta è limitata, come limitati sono i rischi di contagio nel breve termine”. Il Fmi prevede un Pil in crescita dello 0,7% nel 2015 e dell’1,2% nel 2016.