Banca Albertini Syz, servizio di private banking

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Il gruppo ha sviluppato internamente un budget di rischio che dà al cliente un’indicazione precisa del grado di rischio insito nel suo portafoglio in rapporto al livello di rischio massimo da lui sopportabile. Parla il vice direttore generale, Daniele Piccolo.

Qual è l'approccio che adoperate  per il servizio di consulenza?

Banca Albertini Syz ha creato un advisory desk finalizzato a supportare i private bankers nell’attività di consulenza alla clientela. L’advisory desk raccoglie gli input provenienti dai team di analisti presenti nel gruppo Syz e li raccoglie in un documento che presenta dei model portfolio per ogni profilo di investimento assieme a una ampia  selezione di titoli e Sicav utilizzabili per la loro implementazione. Questo documento viene settimanalmente messo a disposizione dei clienti che  chiedono il servizio di consulenza affinchè insieme ai loro private bankers  possano mettere a punto  le strategie consigliate. Il team di advisory è anche disponibile a supportare personalmente i private bankers negli incontri con i clienti.

Nell'industria si sta parlando, anche alla luce delle regolamentazioni in arrivo, di  una rivoluzione culturale per i clienti, già di per sé poco inclini a sentir parlare di rischio. Come vi state muovendo voi?

Nel nostro lavoro c’è una forte componente di consulenza personalizzata che spesso è utile, anche, per ampliare la cultura finanziaria dei clienti. Il contesto di investimento è certamente molto cambiato negli ultimi anni ed il concetto di “free risk” è inevitabilmente associato ad un tasso reale di rendimento negativo. La clientela, compatibilmente con la propria situazione personale (anagrafica, familiare etc.) ha in realtà cominciato ad accettare una maggiore componente di rischio nei portafogli ed a sperimentare una più elevata volatilità dei mercati. Banca Albertini Syz ha sviluppato  internamente un sistema, chiamato “  budget di rischio”  che dà al cliente una indicazione precisa del grado di rischio insito nel suo portafoglio in rapporto al livello di rischio massimo da lui sopportabile. La misurazione del rischio è fatta su base analitica, utilizzando  non tanto strumenti statistici, che in passato hanno spesso deluso le aspettative, quanto vari elementi di valutazione a fianco del tradizionale “rating” quali per esempio, nel campo delle obbligazioni, la dimensione delle emissioni, la presenza di clausole di subordinazione, la duration etc.

Come si fa a ottenere performance oggi per un cliente private?

I rendimenti impliciti dei portafogli si sono ridotti sia per la clientela private che per quella retail. E’ altrettanto vero tuttavia che con un’inflazione prossima allo zero i rendimenti reali sono spesso superiori a quelli che si realizzavano con performance nominali molto maggiori. Un orizzonte temporale più lungo ed una maggiore “pazienza” nella costruzione di un progetto di asset allocation sono le chiavi per poter costruire delle performance soddisfacenti nel medio termine. La volatilità dei mercati richiede infatti la capacità di resistere alla tentazione di vendere sui ribassi e comprare sui rialzi producendo solo costi di trading senza un equilibrio del portafoglio.

Al concetto di servizio è tornato quello di prodotto. Cosa offrite voi, in base anche all'inasprimento della tassazione?

La tassazione è certamente divenuta rilevante nelle scelte di investimento ma, ancora una volta, è fondamentale avere chiaro l’obiettivo che ci si pone nell’investire e di conseguenza  la ricerca della migliore soluzione di investimento. La tassazione la si può al massimo cercare di rinviare ma spesso questo porta a  scelte di minore flessibilità operative non sempre coerenti con i propri obiettivi.

Quali progetti in vista ci sono?

 Progetto costante della Banca è quello di crescere in maniera equilibrata  per linee interne e per linee esterne seguendo le tracce del lavoro fatto in passato e che pongono il nostro brand fra quelli più apprezzati nell’industria del private banking.