Il team di Consulenza e Active Advisory guidato da Matteo Petri mantiene una view positiva sull’equity e sui mercati asiatici.
Per accedere a questo contenuto
L’emergenza Coronavirus si è sviluppata con diversi stati. “Nel corso dei mesi di Febbraio e Marzo a fronte della volatilità dei mercati siamo rimasti convinti del nostro posizionamento di inizio anno che vedeva un sovrappeso di equity con un approccio globale (senza particolari preferenze geografiche)”, spiega Matteo Petri, responsabile Consulenza e Active Advisory, Banca Aletti – Gruppo BPM.
“L’evoluzione della pandemia ci ha in seguito permesso di affinare l’allocazione dei nostri portafogli introducendo e valorizzando i temi di ripresa, i settori che sono stati maggiormente favoriti dalle nuove condizioni. Infine a partire dall’autunno abbiamo ulteriormente aumentato la nostra preferenza per i mercati azionari con una particolare attenzione ai mercati asiatici”.
L’approccio alla consulenza di Banca Aletti è di asset allocation con un orizzonte di medio periodo. “Grazie a questo approccio abbiamo mantenuto ferme le nostre allocazioni anche nei momenti di volatilità. Gli ETF trovano ampio spazio nei nostri modelli come strumenti per efficientare queste logiche di . Non abbiamo di conseguenza lavorato per una gestione della volatilità concentrandoci su soluzioni più strategiche”.
Posizionamento per il 2021
L’asset allocation 2021 parte da una considerazione che i rendimenti obbligazionari sono ormai inesistenti. “Manteniamo un sovrappeso equity e una distribuzione geografica che favorisce l’Asia. Riteniamo che il segmento value sia interessante e in ripresa rispetto all’anno passato. Molta attenzione ai temi quali ripresa dei consumi, i servizi finanziari, e naturalmente tecnologia”, spiega l’esperto. “Sul lato obbligazionario preferiamo un approccio più prudente puntando alla qualità, come detto il rendimento dell’asset class è inesistente e di conseguenza preferiamo utilizzare i budget di rischio sulla componente azionaria. Nella selezione dei prodotti ci concentriamo molto sulle idee di asset allocation che abbiamo individuato. In particolare focus sulla selezione di alcuni temi azionari di investimento o focus su settori geografici specifici”.
I premi al rischio continuano ad essere favorevoli al mercato dei dividendi che negli ultimi mesi hanno ampliato il buffer di rendimento per la generale revisione al rialzo delle stime degli utili aziendali. I valori inespressi dell’investimento azionario sono ancora abbondanti. In particolare, il comparto dei titoli value rappresenta un posizionamento ricco di opportunità per l’investitore finale. “Confermiamo l’interesse per il settore della salute, degli investimenti ESG, e per il comparto dei dividendi. La ripresa del ciclo economico, unita alla politica ultra-espansiva delle Banche centrali e alle riforme fiscali, dovrebbe favorire il ribilanciamento delle capitalizzazioni a favore delle imprese a piccola-media capitalizzazione”.
Alternativi
“Tra le altre asset class ci siamo focalizzati sul tema centrale degli investimenti obbligazionari l’assenza, ormai cronica, di rendimenti reali positivi”. In questo senso, il team di gestione predilige un approccio di portafoglio multiservizio che affianca agli strumenti d’investimento tradizionali, tasso e spread corporate, la componente assicurativa per soddisfare il bisogno di protezione degli investitori. “Le attese per la normalizzazione del ciclo economico potrebbe generare un allargamento anomalo delle curve governative esponendo i portafogli a perdite impreviste. L’esposizione alle obbligazioni convertibili, generando efficienza in termini di volatilità e rendimenti attesi, dovrebe gestire il fenomeno attraverso un portafoglio maggiormente resiliente alle oscillazioni dei tassi. Ancora attraente il debito emergente in valuta forte”.