La banca sta valutando la presenza degli italiani in USA, quindi la dimensione del mercato in questione, e sta valutando se portare i servizi private alla clientela di fascia alta che vive negli Stati Uniti.
Banca Intesa punta a internazionalizzarsi e intende ripetere il modello londinese anche negli Stati Uniti. Questo passaggio fa parte di un più ampio programma di rafforzamento sul fronte del private banking e wealth management. Non sarà un processo immediato, anzi. Date le necessarie autorizzazioni ma intanto è sono allo studio le dimensioni del mercato, ovvero il numero e la dimensione dei portafogli degli italiani presenti in USA. Ovvero si sta cercando di stabilire se esista un mercato potenziale di sufficienti dimensioni da giustificare il lancio di una struttura ad hoc.
L’amministratore delegato dell’istituto, Carlo Messina, è infatti appena stato negli USA per un roadshow internazionale, dopo la presentazione dei risultati. Il manager ha incontrato gestori e investitori istituzionali, da Bank of America a BlackRock. La banca italiana oggi è la terza tra le banche europee e supera, per capitalizzazione, anche Deutsche Bank. Ha infine una forte presenza di investitori istituzionali americani nel capitale, segno che gli americani sono positivi sull’Italia. Evidentemente più degli stessi italiani.