L'analisi dell'head of Business Development Retail Wholesale Italy della società mira a sottolineare l'importanza, in questa fase, di altre materie prime, come nichel, palladio, acciaio e rame.
Il tema dell’approvvigionamento di petrolio e gas è al centro del dibattito dell’opinione pubblica. Come noto, si è tornati a parlare di questi due temi oramai da qualche mese, subito dopo l’invasione della Russia ai danni dell’Ucraina lo scorso 24 febbraio. “Mosca è il principale provider di gas ma ha anche una quota importante di petrolio da distribuire in Europa e i recenti pacchetti di sanzioni imposti continueranno a generare incertezza e volatilità sui mercati” spiega Filippo Battistini, head of Business Development Retail Wholesale Italy, Allianz Global Investors in questa intervista rilasciata a FundsPeople.
Eppure non esiste soltanto questo genere di materie prime. Infatti, sono pochi a spostare l’attenzione sulle materie industriali “che hanno pari importanza e mi riferisco ad esempio al nichel, il palladio, l’acciaio e il rame” prosegue l’esperto.
Battistini indica tre fattori principali che potrebbero spiegare l’incremento della domanda di fronte a un’offerta che per motivi strutturali rimane abbastanza bassa, almeno al momento. “Il primo fattore è la ripresa stessa della domanda a ridosso della pandemia, l’altro fattore è rappresentato dalla guerra in atto nel cuore dell’Europa e infine, le imprese di recente non sono state in grado di mettere a punto investimenti poiché questi risultano anche molto costosi”.
Inoltre c’è un aspetto legato alla sostenibilità, “le miniere di cui stiamo parlando sono molto inquinanti e non pochi si dicono contrari ad aprirne di nuove” prosegue Battistini.
La strategia con bias value
La strategia che AllianzGI ha messo in campo per investire in questo specifico tema è l’Allianz Global Metals and Mining “che si focalizza appunto su imprese che operano sull’estrazione e lavorazione dei metalli preziosi. Si tratta secondo noi di una strategia molto interessante che coinvolge titoli di società abbastanza sottovalutati, rispetto ad esempio ai titoli legati all’IT con bias più growth” spiega Battistini.
L’esperto fa riferimento a società con una generazione di cassa molto importante e con una quota di cash da poter investire così come infatti, al momento, il settore richiede. Non da ultimo “si tratta di società con una duration breve, con un business model solido, non ci troviamo dunque a scommettere sulla crescita futura ma su un valore generato nell’immediato e in aziende che saranno premiate nel lungo periodo” commenta.
Transizione Net Zero
Un ultimo cenno, continuando a parlare di materie prime, l’esperto lo riserva al necessario percorso verso il Net Zero. “I vincitori del futuro saranno tutte quelle società che operano nella transizione energetica, in grado di offrire nuove tecnologie e che lavorano nella catena del valore per le rinnovabili o ancora nello stoccaggio del carbonio o che si cimentano nel settore dell’idrogeno” prosegue l’esperto di AllianzGI. Tutte queste società menzionate prima hanno, per loro natura, una forte valenza ESG, soprattutto ambientale. “Rimane il fatto che bisogna essere molto selettivi, con un approccio ESG certo ma senza dimenticare quello attivo solo così si possono rintracciare società estremamente virtuose sul fronte della sostenibilità” conclude Battistini.