Bce, climate change inserito tra le considerazioni per i suoi acquisti. Le reazioni dei gestori

Largarde ECB News
Christine Lagarde, foto concessa (Martin Lamberts/BCE)

Svolta verde della Bce. Il Consiglio direttivo dell'istituto ha deciso di adottare ulteriori misure per l’integrazione di considerazioni sul climate change all’interno del quadro di politica monetaria. L’obiettivo è duplice: da un lato l’Eurotower punta a tenere meglio conto del rischio finanziario legato al clima, dall’altro intende sostenere la transizione verde dell'economia in linea con gli obiettivi di neutralità climatica dell'UE. In particolare, la Bce ha deciso “di adeguare le partecipazioni in obbligazioni societarie nei portafogli di politica monetaria dell'Eurosistema e il suo quadro di garanzie e di introdurre obblighi di informazione sul clima e di migliorare le sue pratiche di gestione del rischio”, si legge nella nota diffusa da Francoforte. "Con queste decisioni stiamo trasformando il nostro impegno nella lotta al cambiamento climatico in un'azione reale", ha dichiarato la presidente della Bce Christine Lagarde.

Le misure nel concreto:

Detenzione di obbligazioni societarie: L’Eurosistema orienterà le proprie partecipazioni verso emittenti con migliori performance climatiche, reinvestendo i consistenti rimborsi previsti nei prossimi anni.

Quadro dei collaterali: L’Eurosistema limiterà la quota di attività emesse da soggetti con un'elevata impronta di carbonio che possono essere costituite in garanzia dalle singole controparti quando prendono a prestito dall'Eurosistema. In un primo momento, l'Eurosistema applicherà tali limiti solo agli strumenti di debito negoziabili emessi da società non appartenenti al settore finanziario (società non finanziarie). Altre classi di attività potrebbero rientrare nel nuovo regime di limiti man mano che la qualità dei dati relativi al clima migliorerà.  

Requisiti di informativa sul clima per le garanzie: L'Eurosistema accetterà come garanzia nelle operazioni di credito dell'Eurosistema (una volta che la direttiva sarà pienamente attuata) solo le attività negoziabili e i crediti delle imprese e dei debitori che rispettano la Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD).

Le reazioni degli asset manager

L’industria dell’asset management accoglie con favore l’iniziativa di Francoforte. Non mancano però alcuni dubbi. Secondo Irina Kurochkina, fixed income manager di Aegon AM, l’attuazione della nuova misura deve essere graduale, per non intervenire sul mandato primario della banca centrale di mantenere la stabilità dei prezzi all’interno dell’Eurozona. “La Bce intende utilizzare questo nuovo strumento di ‘tilting’ per indurre le aziende alla decarbonizzazione al fine di rimanere idonee al portafoglio della BCE, ma promette anche di renderlo graduale, per cui l’impatto sui prezzi delle obbligazioni subito dopo il lancio del nuovo strumento non dovrebbe essere sostanziale”, spiega. Come conseguenza di questo annuncio, è probabile che la domanda di obbligazioni emesse da società allineate agli obiettivi sul clima aumenti, il che potrebbe motivare i gestori di investimento ad adottare lo stesso modello climatico per costruire i loro portafogli di obbligazioni societarie, sia per le strategie di investimento ESG sia per quelle tradizionali. Tuttavia, il quesito più importante secondo Irina Kurochkina è come esattamente la Bce valuterà il profilo climatico di una società. “In particolare, per quanto riguarda gli emittenti societari, ci sono ancora grosse difficoltà con i dati (di solito auto-dichiarati) e la mancanza di trasparenza e standardizzazione”, osserva.

Per Katharine Neiss, chief European economist di PGIM Fixed Income, i cambiamenti annunciati confermano che la BCE è uno degli istituti centrali leader nell'integrazione delle considerazioni sul clima nelle politiche. “Detto questo, la BCE sta giustamente svolgendo un ruolo complementare piuttosto che primario in materia di cambiamento climatico, dato il suo mandato per la stabilità dei prezzi”, osserva. “Allineandosi agli obiettivi dei governi, dando l'esempio e incentivando i piani di investimento delle imprese affinché siano coerenti con gli obiettivi climatici concordati, l'impatto positivo sarà incrementale nel tempo”, continua. Per questo motivo, secondo Katharine Neiss le misure annunciate sono semplicemente troppo limitate rispetto alla portata della sfida climatica e non dovrebbero essere considerate come un sostituto per la notevole quantità di investimenti pubblici e privati necessari.