Capacità di risparmio degli italiani? L’inflazione è il primo ostacolo

Morgan Housel Unsplash 1024
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L’inflazione che ha caratterizzato tutto il 2023 si è riversata sull’aumento del costo della vita dei singoli, ma anche sulla loro capacità di risparmiare. E questo elemento è emerso anche da un sondaggio anonimo condotto su un campione rappresentativo di clienti della fintech Gimme5, l’app “salvadanaio virtuale” nata nel 2013 su iniziativa di AcomeA SGR. Secondo quanto rilevano gli analisti di Gimme5, il principale ostacolo a risparmio individuale è rappresentato dall’aumento dei prezzi (lo indica il 50,8% dei rispondenti), seguono le emergenze finanziarie impreviste (34,1%), l’assenza di disponibilità economiche (31,4%), il mancato controllo delle spese (21,3%) e, infine, gli acquisti d’impulso (16,3%).

Problema più sentito tra donne e giovani

Gimme5 sottolinea come la stragrande maggioranza degli intervistati (79%) consideri il risparmio fondamentale, tuttavia soltanto il 54% riesce effettivamente a risparmiare con costanza. Si confermano, anche in questo caso, maggiori criticità per gli esponenti della Generazione Z (per cui il dato cala al 42%) e le donne (con un ulteriore taglio di 10 punti al 32%). Queste ultime, sottolineano gli analisti, sono “le più penalizzate da gender gap e discontinuità lavorativa. Il 46% del campione risparmia solo saltuariamente: il 26% se necessario, il 20% raramente o mai”.

La palma dei parsimoniosi

E a quanto pare, per il fronte femminile non basta neanche la volontà di risparmiare. La maggioranza del campione (70%), infatti, dichiara di spendere in modo moderato, mentre solo il 23% si ritiene parsimonioso: insieme ai “Late Millennials”, le donne si confermano le più attente, con un 24% di “parsimoniose” rispetto al 21% degli uomini; all’estremo opposto i GenZ (8% di parsimoniosi) sono i più inclini a spendere, forse perché meno gravati da obblighi familiari o con stipendi più risicati. Tra le voci di spesa primeggiano generi alimentari (56,6%) e abitazione (48,4%), solo al 20,5% lo svago, in terza posizione, seguono trasporti (15,5%), shopping (13,6%) e spese dedicate alla famiglia (9,7%).

Educazione finanziaria, la strada è in salita

La scarsa educazione finanziaria continua a rivelarsi come uno dei principali ostacoli a un risparmio corretto. Dall’analisi delle modalità di gestione di entrate e uscite, riporta l’analisi di Gimme5, si nota come questo elemento causi inefficienze in termini di finanza personale: oltre la metà degli intervistati non adotta ancora un budget mensile (51,4%) e impiega meno di 30 minuti a settimana per monitorare le spese (55%), attraverso funzioni dedicate sul conto corrente (42,6%), fogli di calcolo (28,7%), app ad hoc (22,5%) o, addirittura, carta e penna (6,2%). Inoltre, la finanza personale è considerata ancora un tabù da affrontare solo tra le mura domestiche (65% dei rispondenti) o con il partner (28%). Sul lavoro o con gli amici se ne parla poco (rispettivamente nel 36% e 31,9% dei casi) e ancor meno a scuola (2,3%). Nonostante questo, il 59% del campione afferma di avere buone conoscenze legate a tecniche di risparmio e il 33% addirittura ottime, risparmiando non appena riceve lo stipendio (38,4%) o con regolarità ogni settimana (30,6%).