Ottimisti da un lato. Pessimisti dall'altro. È così che il veterano degli investimenti Edouard Carmignac descrive questo principio di 2022, con un sentiment “bipolare” spaccato tra chi si prospetta un anno favorevole e chi no. "È un inizio d'anno atipico. Non ho mai visto una tale discrepanza tra gli ottimisti e i pessimisti, cioè tra coloro che credono che i mercati continueranno a salire e quelli che al contrario si aspettano una forte correzione", ha detto il fondatore della casa di gestione francese aprendo il consueto appuntamento annuale con la stampa, che si è tenuto la scorsa settimana, ancora una volta in modo digitale per la pandemia.
Ed è stato proprio il COVID-19 che ha portato ciò che il fondatore di Carmignac definisce una "combinazione atipica di sostegno fiscale e monetario", che ha finito per generare secondo l’esperto delle distorsioni sui mercati. Anche nel campo del mercato del lavoro, per esempio, gli effetti sono stati molteplici. "Molte persone hanno smesso di lavorare, hanno chiesto il pensionamento anticipato e hanno creduto che i mercati continueranno a far bene e che quindi continueranno a vedere remunerati i loro investimenti", ha sottolineato.
Naturalmente, per l'economista, "i programmi fiscali che sostengono questi atteggiamenti non possono durare per sempre". È convinto che "quando il sostegno fiscale finirà, vedremo molto probabilmente un rallentamento dell'economia, almeno negli Stati Uniti". Biden, da parte sua, sarà soggetto, secondo Carmignac, "ad una forte pressione per risolvere il problema dell'inflazione". Quindi crede che la Fed sarà più falco d'ora in poi. Ma con una sfumatura: "Più falco di quanto il mercato si aspetti".
Ottimismo sulla Cina
"A tutti piace disdegnare la Cina in questi giorni”, ha analizzato Edouard Carmignac. “È vero che hanno avuto alcuni problemi di governance l'anno scorso, ma nel 2020 è stata una delle aree del mondo che ci ha favorito di più. E quest'anno si prepara ad essere uno dei migliori mercati", ha affermato. E le lodi non si sono fermate qui. "La Cina si è mossa prima di noi, con una politica monetaria più accomodante, più attiva nel sostegno fiscale alla crescita", ha sottolineato.
Il capo economista Raphaël Gallardo ha poi approfondito l'idea. "La Cina guiderà di nuovo il ciclo economico nel 2022. Hanno già iniziato a rendere la loro politica monetaria più accomodante, e questo aiuterà la crescita globale nel terzo trimestre”, dice. “Ecco perché siamo più ottimisti", ha affermato. È pur vero che ci sono ancora degli ostacoli da superare per il ritorno del Dragone ai tassi di crescita a cui ci aveva abitato negli ultimi anni: la sua strategia zero contagi, la riduzione delle dimensioni del mercato immobiliare e, infine, la fiducia nelle esportazioni.
Sul primo punto, Raphaël Gallardo ha menzionato che "la strategia di contenere il numero di casi di COVID-19 adottata dal Governo è molto difficile da rendere praticabile, perché i vaccini cinesi non sono così efficaci; tuttavia, hanno rifiutato quelli occidentali". Nel mercato immobiliare, nel frattempo, "le vendite di case sono diminuite del 20%, ma la grande preoccupazione è l'inizio delle nuove costruzioni, che in questa prima metà del semestre non si riprenderanno, perché i costruttori hanno come priorità quella di ridurre il loro bisogno di liquidità" dopo quanto accaduto nel 2021.
Infine, la fiducia nelle esportazioni. Raphaël Gallardo ricorda che "la ripresa del settore è stata massiccia dopo gli effetti iniziali del COVID-19, ma i volumi di vendita al dettaglio sono rimasti indietro. In altre parole, la Cina ha importato lo stimolo fiscale che l'America ha ricevuto", ha spiegato.
Ma le buone notizie superano i venti contrari. La Cina ha già iniziato a mettere in atto una politica fiscale più accomodante, "dopo alcuni momenti bui dell'anno scorso". Così per il capo economista di Carmignac, il concetto guida è adesso "stabilizzazione della crescita". E ci sono diversi movimenti che lo dimostrano. Ricorda che "hanno recentemente emesso 1,5 trilioni di yuan di obbligazioni domestiche", e una grande spinta che è già visibile sul lato del credito. D'altra parte, aggiunge, "hanno recentemente segnalato un taglio dei tassi d'interesse sui prestiti di migliore qualità", e sono attese mosse fiscali ancora più accomodanti, annunciate per marzo al Congresso.