Inflazione persistente e con livelli elevati ancora a lungo. Una view diversa rispetto all'idea del mercato circa un movimento transitorio e al messaggio veicolato dalle Banche centrali. A spiegarlo è Flavio Carpenzano, investment director di Capital Group che parte da qui per analizzare il comparto obbligazionario. "Non ci aspettiamo uno scenario di iperinflazione ma sarà di sicuro sfidante per gli istituti centrali. La Fed potrebbe diventare marginalmente più hawkish ma in generale rimane ancora supportiva per il mercato, il bilancio continuerà ad aumentare per tutto il 2022 e questo rappresenta un supporto dei rischi attivi sull'obbligazionario" spiega l'esperto.
OPPORTUNITÀ OLTRE LA LIQUIDITÀ
"Quando parliamo di tassi sottopesiamo la duration; ci aspettiamo che la curva continui nel suo appiattimento. Negli States vediamo una forte domanda da parte degli investitori istituzionali stranieri, europei o giapponesi, sul Trentennale americano. Per il credito invece le valutazioni della parte di investment grade, nonostante fondamentali molto forti e liquidità in aumento, non sono molto attraenti poiché risultano ancora abbastanza care, tanto in America quanto in Europa" prosegue Carpenzano.
rischio cina
Uno dei tempi più delicati al momento è quello relativo alla Cina. Carpenzano infatti sottolinea che: "Il Paese è l'elemento di rischio a livello globale, la crescita è in rallentamento, e il governo è passato da avere come obiettivo quello della crescita a tutti costi a una prosperità comune per tutti i cittadini" come l'ha definitiva il presidente Xi. "Il secondo pilastro è il deleverage, la diminuzione della leva finanziaria che comporterà una decrescita con il tentativo di bilanciare questo effetto da parte della Banca popolare cinese (PBOC). Sull'impatto globale questo è un rischio da temere".
Gli Emergenti ripartono dopo la crisi
I mercati emergenti hanno sofferto parecchio durante la crisi innescata dalla pandemia. La differenza tra Stati Uniti ed EM è stata evidente e consistente anche in virtù del programma di vaccinazione portato avanti con velocità ben diverse. Secondo l'esperto di Capital Group: "Questo gap verrà colmato nei prossimi mesi e per questo ci aspettiamo che gli emergenti cresceranno di più dell'America e questo sarà un supporto. L'altro supportò sarà quello relativo al boom delle commodities e infine, il terzo aspetto è l'inflazione che nei mercati emergenti non raggiunge i livelli degli Stati Uniti, anche anche grazie alle politiche delle Banche centrali più ortodosse nell'anticipare l'aumento dei tassi prima della media, abbiamo visto il Brasile nel 2021 e il Messico".
"In termini di asset class vediamo valore nell'emerging market high yield in hard curriencies poiché offre valore rispetto al mercato corporate e ancora emerging market in valuta. Sul cambio siamo positivi ma in maniere selettiva come ad esempio rublo, peso messicano e renminbi" aggiunge Carpenzano nella sua analisi.
Soluzioni multi settoriali diversificate
In questa fase di mercato le soluzioni che Capital Group preferisce sono quelle multi settoriali creditizie focalizzate sulla parte high income "quindi high yield ed emerging market ma in maniera diversificata come local o hard currencies, inflation linked bond e tutta la gamma di mercati emergenti debito" prosegue l'esperto. La soluzione per eccellenza è il Capital Group Global High Income Opportunity, Marchio FundsPeople, Rating B (Blockbuster). "un fondo multi settoriale creditizio che si sposta sulla parte alta del rendimento e quindi high yield corporate ed emerging market. Una soluzione interessante per gli investitori poiché questa è l’unica parte che offre rendimento, circa il 5%, superiore di ciò che il mercato offre in questo momento e lo fa in maniera diversificata, non concentrandosi su un asset class piuttosto che un’altra. High yield ha fatto bene ma EM non ha performato bene. Non è un fondo in cui ci sono spostamenti o scelte tattiche di trader ma ha una visione di lungo termine, in qcui le scelte vengono fatte seguendo trend" conclude Flavio Carpenzano.
