Cecchini (BCC Risparmio&Previdenza SGR): "Noi, molto più di una SGR controllata da una banca”

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Andrea Cecchini, foto ceduta (BCC R&P)

Educazione al “risparmio e alla previdenza”. Non è un caso se la SGR del gruppo BCC Iccrea nasce proprio sotto questo lemma: all’articolo 2 dello statuto sociale delle banche le due parole rappresentano i principi ispiratori. D’altronde le banche di credito cooperativo hanno un rapporto molto stretto col territorio e i loro clienti, che spesso sono anche soci.  Alla guida di BCC Risparmio&Previdenza, nata nel 1984, c’è oggi Andrea Cecchini. “Siamo molto più di una SGR controllata da una banca” dice subito. Ci sono i fondi di diritto italiano, un fondo pensione aperto con oltre 160 mila aderenti, una sicav lussemburghese e cinque famiglie di gestioni patrimoniali. Oltre a questo, la SGR è collocatore principale di circa venti accordi. “Questo ci pone al centro del mercato e in grado di offrire soluzioni alle banche: o provenienti dalla SGR stessa o dai suoi partner. Inoltre svolgiamo un ruolo di investment center per l’intero Gruppo”, spiega il direttore generale.

A capo della società di gestione dallo scorso febbraio, Cecchini si dice soddisfatto rispetto ai numeri. “Abbiamo chiuso il 2022 superando i 21 miliardi di euro di masse gestite, con una raccolta netta di quasi due miliardi. Oggi, nei primi sette mesi del 2023, abbiamo visto la raccolta netta crescere di 912 milioni di euro, mese per mese, senza nessun momento con segno negativo”, continua.

Architettura aperta e non solo

La società da oltre dieci anni si fonda su un’impostazione ad architettura aperta, che prevede la stipula di partnership con asset manager terzi, molti dei quali internazionali. Oggi offre oltre 2.000 soluzioni d’investimento ai clienti dell’intero gruppo. “Tra i gestori abbiamo selezionato alcuni partner strategici con i quali condividere strategie e prodotti per avere sempre un’offerta completa”, aggiunge Cecchini. Oltre che come gestore patrimoniale, BCC R&P svolge anche un ruolo di advisor a favore della rete distributiva delle 117 BCC aderenti al Gruppo.

Di recente, poi, la SGR ha potenziato il suo percorso, con un accordo di collaborazione tecnologica siglato con BlackRock. “Facciamo leva sulla piattaforma Aladdin per fornire una consulenza personalizzata dei portafogli di investimento” spiega il manager. La piattaforma, che si chiama Wealth Management Platform, è già operativa e sarà sempre più performante, promuovendone costantemente un maggiore utilizzo da parte dei consulenti di filiale. Siamo al fianco delle BCC e dei loro consulenti di filiale per fornire il necessario supporto volto ad interpretare lo scenario economico e finanziario e meglio indirizzare la consulenza derivante dalla piattaforma.

Anche sul fronte della sostenibilità si riscontrano i risultati positivi della gestione 2022, con il 41% dei fondi e sicav collocati e gestiti riconducibili a criteri ESG (Sfdr 8 e Sfdr 9). Inoltre, sempre sul fronte della sostenibilità, nel 2022 la SGR ha completato la conversione ESG del proprio fondo pensione. Su questo fronte, come spiega Cecchini, si investirà ancora molto nel corso dei prossimi anni.

Prodotti in auge

Per il manager, il forte interesse verso il mondo obbligazionario è indiscutibile. “Stiamo offrendo alle banche nostre collocatrici prodotti obbligazionari con un dato orizzonte temporale oppure prodotti che partono totalmente obbligazionari per poi trasformarsi nel corso del tempo in bilanciati, i cosiddetti Pic to Pac, dove si associa dapprima l’investimento in obbligazioni con un buon rendimento e gradualmente si accumulano nel tempo posizioni sul mercato azionario. In alcuni casi siamo noi i gestori, ma ricorriamo anche alle competenze dei nostri partner”, conclude. 

Tratto dalla rivista FundsPeople di ottobre, n. 77