Cheveley (Ninety One): "In questo scenario brillano le società di estrazione dell’oro"

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George Cheveley. Foto concessa (Ninety One)

Occhi puntati sull'oro. Complice la crescente incertezza sui mercati finanziaria dopo l'invasione russa ai danni dell'Ucraina lo scorso 24 febbraio. Quando si tratta del metallo giallo vale la pena fare un passo indietro e guardare al suo andamento negli scorsi anni. "I prezzi sono stati prezzi piuttosto buoni negli ultimi anni, fino ai livelli record raggiunti nell'agosto 2020 con la pandemia. Da allora hanno iniziato a scendere e nel 2021 non hanno avuto ampie oscillazioni. Ora però sono tornati a salire a causa dell'incertezza causata dall'invasione russa" spiega George Cheveley, portfolio manager della strategia Global Gold, Ninety One.

Politica monetaria restrittiva e inflazione in salita

Come noto, l'oro rappresenta per gli investitori un porto sicuro grazie alla sua liquidità in periodi di incertezza economica. E proprio di questo si è iniziato a parlare recentemente. "Dopo aver attuato una significativa risposta monetaria e fiscale a livello globale in redazione alla pandemia, le banche centrali stanno ora attuando politiche più restrittive mentre i timori di inflazione crescono. Proprio l’uscita dai piani di stimolo messi in atto durante la pandemia sta facendo perdurare alcune preoccupazioni per le implicazioni e l'impatto che queste decisioni potrebbero avere, in un momento in cui i governi stanno cercando di normalizzare le condizioni finanziarie e il quadro internazionale ci mostra prospettive di crescita molto diverse tra Paese e Paese" commenta Chevely.

In questo contesto dunque le società di estrazione dell'oro presentano delle prospettive interessanti secondo l'esperto di Ninety One. "Tra il 2011 e il 2015 i prezzi dell'oro sono diminuiti, influendo sui dati finanziari di queste società che hanno dovuto operare per ripristinare i propri bilanci e ripagare i debiti. Oggi queste aziende hanno buoni livelli di liquidità e margini operativi che consentono loro di fornire più liquidità agli azionisti" sottolinea Chevely.
L'esperto fa un esempio concreto di società aurifera a media capitalizzazione che sta emergendo "SSR
Mining ha un bilancio solido (ha una liquidità netta di 411 milioni di dollari USA) e buone
opportunità di crescita. Ciò significa che gli azionisti hanno l'opportunità di possedere una società posizionata in modo difensivo che sta generando liquidità e la restituisce tramite dividendi e buyback (il rendimento nel 2021 per gli azionisti è di poco meno del 5%)" prosegue.

Questi dati dicono che, se i prezzi dell'oro continuassero ad aumentare, "è possibile aspettarci rendimenti ragionevoli per gli azionisti di SSRMining, visto che il rendimento del flusso di cassa libero è di circa il 10% e che la società ha, come detto, interessanti prospettive di crescita" spiega l'esperto.

Il plus di detenere azioni aurifere

La domanda che potrebbe sorgere spontanea dunque è quale plus possa ottenere un investitori rivolgendosi ad azioni aurifere piuttosto che all'oro. "Mentre l'oro fisico non offre income, le azioni aurifere lo fanno in misura crescente, sotto forma di dividendi. I titoli auriferi si concentrano sulla produzione di valore per gli azionisti piuttosto che sulla sola crescita" puntualizza Chevely.
L'oro inoltre, inteso come asset fisico, non offre un potenziale di crescita al di là delle variazioni del suo valore poiché, spiega l'esperto "un'oncia d'oro sarà sempre solo un'oncia d'oro". Mentre invece secondo l'analisi di Ninety One, una società di estrazione può espandersi nel tempo e produrre più oro investendo nelle sue operazioni minerarie.
In conclusione, gli investitori dovrebbero essere consapevoli del fatto che "le azioni aurifere forniscono una leva al prezzo dell'oro e sono in genere più volatili del metallo giallo stesso. Tuttavia, il livello di
sensibilità delle azioni aurifere al prezzo dell'oro non è correlata nel tempo con fattori come i bilanci
e le attività di esplorazione". C'è dunque da preferire un approccio selettivo all'investimento in azioni
aurifere, "con particolare attenzione alle aziende con team di gestione altamente capaci, un
portafoglio di attività di buona qualità e ragionevolmente diversificato, bilanci solidi
e un approccio
intelligente e ragionevole all'allocazione del capitale, soprattutto in tempi di incertezza" conclude Cheveley.