Cina, vale la pena scommettere sull’equity

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Il gigante asiatico fa sempre più paura ai mercati, appesantiti come sono dallo spettro di una progressiva svalutazione dello yuan. Ma le opportunità d’investimento non mancano e si trovano tra tlc, media, internet finance e medical services. Parla Michele Pedroni, financial analyst presso Syz asset management.

Le economie legate a quella cinese sono sempre più in crisi. Com’è la situazione per i vari Paesi?
L’effetto maggiore è sicuramente sui paesi asiatici con economie, in alcuni casi, molto legate a quella cinese. Per gli Stati Uniti l’attuale situazione macroeconomica consente di sopperire agli impatti negativi dal rallentamento dell’attività di trading con la Cina, partner numero uno a livello di import e numero tre a livello di export. L’Europa, invece, risulta avere meno impatto. 

Oggi, ai timori di un rallentamento economico si è però aggiunta una svalutazione importante della moneta cinese…
Sì, che risulta essere la principale causa dei recenti cali sui mercati finanziari. Tale svalutazione incrementa molti dei timori che già esistevano sulla crescita economica del paese, sui rischi di deflazione possibili nel resto del mondo, sulla riduzione dei vantaggi competitivi e dei margini dei paesi limitrofi, esportatori verso la Cina, e su una potenziale guerra di valute che potrebbe scaturirne. Il coefficiente di correlazione dei mercati azionari globali con quello cinese, però, non è poi così forte. Il rallentamento economico cinese e il deprezzamento della sua moneta ha un impatto maggiore sulle piccole e medie imprese domestiche asiatiche.

Il governo cinese non sembra intenzionato a proseguire nelle recenti mosse per svalutare la propria moneta. È così?
Negli ultimi anni la valuta cinese si è rafforzata in modo deciso contro la gran parte delle valute mondiali rendendo il recente calo solo una minima correzione, se si guarda a più largo spettro. Il recente movimento ha visto, inoltre, una svalutazione della moneta nei confronti del dollaro americano e non particolarmente marcato contro le altre valute globali. La svalutazione della valuta potrebbe dunque continuare. La probabilità è che lo faccia in modo più graduale perché non impatti eccessivamente sulla fiducia degli investitori e non causi uscite di capitali o vendite di asset. 

Restano delle opportunità sui mercati?
Le più interessanti oggi sono sull’azionario. Il mercato bond, con bassa visibilità sia dal punto di vista politico, sia dal punto di vista economico, non fornisce rapporti di rischio/rendimento interessanti. Il rischio alto, i ritorni risicati e un eventuale deprezzamento della moneta rischiano di rendere l’investimento non particolarmente attraente. In un contesto di crescita incerta e visibilità di breve termine piuttosto incerta, lo stock picking è parte molto rilevante degli investimenti in questi mercati. Le società globali, specialmente nel settore dei consumi, sono tra le preferite. Settori come telecom, internet finance, medical services e media, che hanno visto nell’ultimo anno la diminuzione di barriere operative imposte dal governo, presentano altre opportunità di investimento, così come i settori dove gli stimoli stanno aumentando, quale quello manifatturiero interno. 

Continuano a uscire sul mercato i fondi che puntano sulla Cina, nonostante la difficoltà dell’investimento. Come mai?
Nonostante le notizie riguardanti la Cina sono oggi perlopiù negative, è bene ricordare che fino alla metà dello scorso anno il mercato azionario cinese e quello di Hong Kong sono stati i migliori performer a livello globale ( nei primi sei mesi del 2015 lo Shenzen aveva raggiunto il +120% e lo Shangai +60% ) suscitando l’interesse di molti investitori e offrendo conseguentemente la possibilità alle case di fondi di incrementare il proprio portafoglio prodotti e attrarre nuove masse. 

L’investimento tramite fondi è quindi uno dei migliori modi di investire in questo mercato? 
Il mercato cinese è molto soggetto a speculazione e volatilità e la diversificazione di un fondo d’investimento è il migliore modo per proteggere il portafoglio da questi elementi di rischio. La visibilità sul mercato è ancora ridotta seppure l’apertura del mercato stia obbligando le società a incrementarla. L’investimento tramite esperti consente di evitare di intercorrere in “trappole finanziarie”. Il mercato inoltre risulta ancora “parzialmente aperto” e di conseguenza, ancora gran parte di esso non rientra nell’“investable universe” di molte banche e di conseguenza di molti investitori globali. Tutti questi elementi alimentano l’importanza dello stock picking, uno dei maggiori valori di differenziazione dagli etf, presentando cosi maggiori possibilità di outperformance per i gestori.