Clienti istituzionali, quali prodotti stanno cercando

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È interessante capire a cosa stanno guardando i clienti istituzionali per comprendere in che direzione stanno andando i trend di mercato. Come spesso accade, ciò che viene ricercato nel mondo istituzionale, in un secondo momento attira l’attenzione anche del retail. 

Per Franklin Templeton il mercato italiano è sempre stato di primaria importanza. L’anno scorso è stato un anno in cui la società ha investito molto in termini di posizionamento di prodotto secondo un piano di sviluppo ambizioso della durata di cinque anni. “Per noi è stato un anno importante, abbiamo notato una numerosa partecipazione ai workshop soprattutto su Roma, in cui i clienti istituzionali potevano dialogare direttamente con i migliori gestori di Franklin Templeton e approfondire le strategie”, spiega Antonio Gatta, co-branch manager e institutional sales director di Franklin Templeton in Italia. “Abbiamo deciso di focalizzare la nostra attenzione sulle Casse previdenziali private, perché hanno una preferenza verso gli investimenti in fondi e una maggiore libertà nelle scelte per la costruzione del portafoglio con delle dinamiche simili a quelle dei fund buyer”.

I prodotti che i clienti istituzionali stanno cercando

Se andiamo a vedere i bilanci programmati delle Casse previdenziali, troviamo quattro aree d’investimento preferite: bond flessibile, bond ed equity emergente e liquid alternative. “I clienti prediligono le soluzioni liquid alternative rispetto a quelle del mondo hedge", fa notare il manager. Si ricercano anche soluzioni più sofisticate come le soluzioni multi-strategy e multi-manager che permettono di avere i vantaggi della diversificazione in più strategie e creare una asimmetria positiva dei rendimenti”.

Il mondo istituzionale si sta orientando verso prodotti che adottano strategie hedge ma in un contesto UCITS che consente una maggior liquidità. Inoltre “ho notato che i clienti stanno ricercando anche soluzioni come il private debt, il private equity e soluzioni di investimento con obiettivi di social impact per una maggiore decorrelazione”, osserva Gatta. “Anche i fondi negoziali stanno piano piano facendo investimenti diretti su strumenti meno tradizionali, naturalmente con maggiore accortezza e con delle tempistiche più lunghe”.

Una nuova area d’interesse tra i clienti istituzionali sono i social impact investment, ossia quegli investimenti misurabili con un forte impatto sociale. Nascono da una partnership tra pubblico e privato con un duplice obiettivo: finanziario e sociale. Nello specifico si parla di infrastrutture sociali: investimenti immobiliari che portano beneficio alla comunità come nel settore sanitario (centri medici polifunzionali, nursey house), education (asili nido, scuole, università) e social housing. “Secondo i dati a nostra disposizione ci sono circa 250 miliardi di iniziative in tema di infrastrutture sociali e la maggior parte in Europa. La domanda è di circa 350 miliardi di euro fino al 2020 con un gap di 150 miliardi annui che deve essere colmato”, spiega Gatta. “I social impact hanno un vantaggio notevole rispetto agli ISR: i risultati possono essere misurati”.

Franklin Templeton ETF Liberty Shares

Dal 31 gennaio 2018, Franklin Templeton ha introdotto nel mercato italiano una piattaforma di ETF smart beta quale complemento della gamma esistente di fondi attivi in base alle richieste della clientela e per posizionarci in settori non ancora coperti dal mercato, come l’azionario globale SRI ed i mercati emergenti entrambi con approccio multifattoriale. Tra i vari prodotti offerti, la società è stata la prima a creare degli strumenti multifattoriali, quindi sulla base di una ponderazione flessibile dei quattro fattori: value, momentum, quality e low volatilty. “Anche i clienti istituzionali utilizzano questi strumenti per due motivi: primo, per diversificare e, secondo, per prendere delle posizioni tattiche nel breve periodo. Gli strumenti passivi vengono utilizzati spesso per fare picking o opportunisticamente per investire su particolari asset class”, conclude il manager.