Sono sempre più numerose le società di gestione internazionali che stanno rafforzando la loro esposizione a questi prodotti che offrono rendimenti molto elevati.
Le autorità politiche europee, convinte della necessità di spezzare il legame tra finanza pubblica e sistema bancario, e consigliate dal Comitato di Basilea III, hanno imposto una nuova forma di capitale, i CoCo bond, ossia i Convertible Contingent bond. Si tratta di obbligazioni ibride convertibili che, in determinate condizioni, si trasformano in azioni, quindi in capitale della banca che li ha emessi, alleggerendone sostanzialmente l’esposizione debitoria.
Dato che le autorità di regolamentazione impongono alle banche di raccogliere più capitale nei mercati obbligazionari attraverso questo tipo di debito, molti investitori sono stati attratti nel corso dell'anno passato dagli alti rendimenti, tra il 6% e 9%, che offrono tali titoli. Queste cifre sono superiori a quelli del debito high yield, che offrono rendimenti prossimi al 4%.
I CoCo bond sono dunque dei debiti che diventano capitale all’occorrenza, quando, per esempio, il Core Tier 1 ratio, il maggiore indicatore della solidità patrimoniale delle banche, scivola sotto una soglia prefissata. In cambio di questo maggiore rischio che viene addossato all’investitore sono previsti dei rendimenti più elevati.
Naturalmente l’immissione automatica di titoli sul mercato può diluire il valore delle azioni stesse che probabilmente subiranno dei ribassi in un momento in cui la stessa banca si trova sotto stress, ma dal punto di vista patrimoniale l’istituto si troverà rafforzato. Si tratta dunque di strumenti rischiosi riservati in genere agli investitori istituzionali che, in caso di conversione, potrebbero subire notevoli perdite.
Sarà amplio il mercato dei CoCo bond?
Il regolatore ha limitato l'uso del capitale CoCo al 3,5% dell’insieme del capitale ordinario di livello 1 (Core Tier 1), e di una forma più concreta all’1,5%, 160 miliardi di euro, per il capitale aggiuntivo di livello 1 (Additional Tier 1) e al 2,5%, 275 miliardi di euro, per il Tier 2. Il mercato sarà grande e molto attivo nel segmento primario visto che si dovrebbero emettere circa 30 miliardi di euro l'anno per raggiungere il suo picco agli inizi del 2019. Le banche saranno disposte a pagare importanti cedole in questo mercato considerando il loro bisogno futuro di disporre di fondi propri.
Al momento sono sempre più numerose le società di gestione internazionali che stanno ottimizzando la loro allocazione verso le obbligazioni societarie, riducendo le posizioni nell'high yield statunitense, e rafforzando esposizione a prodotti che offrono il miglior profilo di rischio/rendimento, come le obbligazioni contingenti convertibili emesse dalle principali banche europee, in cerca di nuove opportunità all'interno dell'universo del reddito fisso.
Inoltre, le banche europee saranno in grado di ridurre i rischi nei loro bilanci e di ricostruire la quantità e la qualità del loro capitale attraverso azioni e CoCo, e ciò a sua volta contribuirà a rafforzare il sistema finanziario.