Dall'inflazione alla guerra commerciale. Dalle politiche monetarie all'incertezza italiana. Ecco come Andrea Conti, responsabile macro research di Eurizon Capital SGR, valuta lo scenario attuale.
Il momento sui mercati sembra delicato: prosegue la fase di transizione e anche se la volatilità è scesa siamo ben lontani dai livelli di calma piatta che avevano caratterizzato il 2017. Le Borse hanno sospeso i movimenti in rialzo, lo stesso dicasi per i tassi governativi a lunga scadenza, il dollaro a smesso di indebolirsi e il prezzo del petrolio non aumenta. “Più che un ripensamento sul contesto generale sembra un pausa dopo un lungo periodo di notizie sistematicamente positive che ormai risultano del tutto scontate”, spiega Andrea Conti, responsabile macro research di Eurizon Capital SGR. “Da febbraio gli interrogativi degli investitori hanno cambiato natura: le incertezze iniziali erano focalizzate sul rischio inflazione, adesso invece ci si interroga sulla probabile guerra commerciale e i conseguenti rischi di un rallentamento dell’economia globale”, dice l’economista.
Non che i dati siano negativi. Tutt’altro. L’andamento dei salari e dell’inflazione negli Stati Uniti ha messo un freno ai timori di un rialzo eccessivo per i prezzi al consumo. Questo significa “poter guardare con minor timore alle azioni delle banche centrali, in particolare alla Fed che in assenza di inflazione non ha motivo di restringere la politica monetaria in maniera eccessiva”. I dati economici quindi non destano preoccupazione, secondo l’esperto. Il problema maggiore infatti riguarda proprio le azioni di politica. “Non è chiaro se voglia davvero operare per chiudere l’economia americana ma Trump rischia di danneggiare tutti con le misure protezionistiche annunciate”.
Incertezza italiana
Accanto a questo tema che gli esperti seguono da vicino, in Europa, anzi in Italia, il risultato elettorale sembra abbia avuto un impatto limitato. “Le condizioni cicliche attuali sono buone. L’Italia è in fase di rispesa economica, ha un saldo commerciale positivo e anche le finanze pubbliche vivono un equilibrio. Ma se è vero che lo spread non è salito non è neppure sceso. Il dato è superiore sia a quello della Spagna che del Portogallo e questo ci dice come l’incertezza politica ci stia facendo perdere un’occasione. La formazione del nuovo governo e soprattutto il dibattito sulle scelte di finanza pubblica saranno al centro dell’attenzione degli investitori”, continua Conti.
Dove investire
In merito agli investimenti per l’esperto di Eurizon Capital è bene proseguire sul contesto di ripresa globale con rialzo solo graduale dell’inflazione. “È un contesto dove le attività di rischio come le azioni possono ancora offrire ritorni positivi”, dice l’analista. Sulle azioni Eurizon è dunque in moderato sovrappeso, consapevole del fatto che per una ripresa del movimento verso l’alto si devono risolvere alcuni interrogativi come quelli sulla guerra commerciale.
Anche sui mercati obbligazionari Conti predilige gli asset più rischiosi: mercati emergenti, high yield e Paesi periferici dell’Eurozona. Inoltre “i dati sull’inflazione non stanno scappando di mano e ci attediamo che i dati di crescita economica possano stabilizzarsi dopo una fase piuttosto lunga di accelerazione. Questo può sospendere un rialzo dei tassi governativi a lungo termine, motivo per il quale abbiamo riportato a neutrale un giudizio su questi titoli dal precedente sottopeso di duration”. In merito invece alle valute la view di Eurizon privilegia quelle emergenti e lo yen, “valuta tipicamente difensiva che in questa fase può risultare utile”.