Come investono le risparmiatrici italiane?

donne, portafoglio
Foto di Allen Taylor, Unsplash

Scelgono investimenti a basso rischio, si affidano agli esperti e hanno una spiccata propensione per i prodotti SRI. Parliamo delle risparmiatrici italiane e delle loro scelte e attitudini d’investimento, tema principale della ricerca condotta dal Forum per la Finanza sostenibile e da Doxa all’interno della settima edizione della Settimana SRI. L’indagine “Donne e finanza sostenibile”, presentata al Senato della Repubblica, scatta, infatti, una fotografia del risparmio gestito dal punto di vista femminile. 

La prudenza, ad esempio, è l’elemento che caratterizza la gestione del risparmio femminile: il 59% delle intervistate predilige investimenti a basso rischio (10 punti percentuali in più rispetto agli uomini). Più accentuata è anche la propensione ad affidarsi alla consulenza degli esperti: una risparmiatrice su due investe solo in prodotti consigliati; per gli uomini la quota scende al 39%. Tra i fattori determinanti le scelte d’investimento, le risparmiatrici attribuiscono maggiore importanza rispetto agli uomini al consiglio del consulente finanziario (84% vs 72%) e alla compatibilità con i propri valori (76% vs 67%).

Le donne, poi, sono più sensibili agli elementi sociali e ambientali: il 77% ritiene che le tematiche ESG siano importanti in ambito finanziario. In particolare, le scelte d’investimento delle risparmiatrici risultano più influenzate rispetto agli uomini dagli elementi sociali legati alle questioni di genere. Per esempio, la presenza di programmi dedicati alla conciliazione lavoro/famiglia e di politiche del personale volte a garantire le pari opportunità nelle imprese sono considerate rilevanti dal 76% delle intervistate contro, rispettivamente, il 63 e il 60% degli uomini. Proprio per questo le risparmiatrici mostrano grande interesse per i prodotti SRI anche se hanno informazioni insufficienti. Il mercato retail presenta un significativo potenziale inespresso: l’84% di chi non ha consapevolezza dei prodotti SRI o non ne possiede vi investirebbe parte dei propri risparmi. Inoltre, tra coloro che conoscono i prodotti SRI, circa la metà dichiara di essere interessato alla sottoscrizione, ma di non aver mai ricevuto proposte commerciali in tal senso.

"Come emerge dall’indagine, le donne desiderano investire in prodotti finanziari ESG e chiedono di conoscere più a fondo i contenuti e le proposte della finanza sostenibile”, dice Anna Fasano, vicepresidente di Banca Popolare Etica, che, insieme a Hermes Investment Management e State Street Global Advisors hanno presenziato alla presentazione della ricerca. “Come Gruppo Banca Etica questo ci spinge da una parte ad ampliare la nostra proposta e il nostro messaggio per raggiungere un numero sempre più elevato di risparmiatrici, dall’altra a chiedere alle istituzioni di garantire un contesto che consenta alle realtà delle finanza etica di rafforzare la propria azione: per questo auspichiamo che il governo approvi quanto prima i decreti attuativi della riforma del TUB (art. 111) approvata dal parlamento Italiano nel dicembre 2016".

“Nel mondo della finanza, le disparità tra i generi sono ancora molto pronunciate, ma la buona notizia è che negli ultimi anni è emersa una maggiore consapevolezza del valore della diversità, fondamentale per l’elaborazione di soluzioni”, ha osservato Silvia Dall’Angelo, senior economist di Hermes IM. “Tale consapevolezza è avanzata di pari passo con l’interesse per i temi ESG, la cui inclusione nelle considerazioni di investimento non è più mero accessorio estetico, ma una necessità per garantire prospettive di benessere e ritorni nel lungo termine”.

“Il ruolo delle aziende nel colmare il gender gap è cruciale, non solo in termini di politiche di assunzione e di welfare, ma soprattutto nel portare avanti un impegno costante per far emergere quei pregiudizi che culturalmente pesano sulle donne e per favorire la creazione di una 'cultura della diversità' a tutti i livelli all’interno dell’azienda”, ha invece dichiarato Ana Paula Harris, CFA, managing director di State Street Global Advisors.