Comgest: il Giappone riparte, opportunità per le aziende globali con sede nel Paese

Chantana Ward Comgest
Chantana Ward, immagine concessa (Comgest)

Con l’arrivo alla guida della Banca del Giappone di Kazuo Ueda in molti si attendono un cambiamento nella politica monetaria. Se nel primo meeting di fine aprile il nuovo governatore ha confermato una continuità nella politica ultra-accomodante del Paese, in netto contrasto con le misure restrittive messe in campo parallelamente dalla Fed e della Bce, un mutamento nella postura ultra-dovish della BoJ per molti analisti appare una solo una questione di tempo. Come conseguenza di questo sentiment, per alcuni trimestri, in attesa di un miglioramento dei margini di interesse netti, gran parte dei capitali sul mercato giapponese sono stati indirizzati verso i titoli finanziari. Il settore bancario nipponico ha sovraperformato i settori bancari degli altri mercati sviluppati, ad esempio di quasi il 50% rispetto a quello statunitense nell'arco di un anno. Ma la previsione di Comgest è in controtendenza. Il gestore prevede una regressione di questa situazione.

Le aspettative di un cambiamento radicale della politica monetaria sembrano eccessive e la combinazione di utili e valutazioni interessanti in altri settori è senza precedenti”, analizza Chantana Ward, analista e gestore del fondo con rating FundsPeople 2023 Comgest Growth Japan. “L'OCSE (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) prevede che nel 2023 il Giappone avrà la più alta crescita tra le maggiori economie”, continua l’analista. “Il Paese mantiene una politica monetaria accomodante e gode di una situazione politica relativamente stabile, mentre le altre principali nazioni sembrano sempre più polarizzate”, spiega. “Per quattro anni, è stato quasi impossibile visitare il Giappone, ma ora ha riaperto le frontiere. Crediamo che nessuno di questi fattori possa essere negativo per un portafoglio come il nostro, che cerca leader globali con sede in Giappone”, osserva.

I temi da tenere d’occhio

Per il gestore il Giappone rimane un mercato molto interessante per investire in temi globali attraverso società leader a livello mondiale, a valutazioni interessanti perché non ancora conosciute. “Uno di questi temi è la ripresa dell'Asia dopo il Covid, che vede le nostre società in portafoglio esposte al trend dei consumatori asiatici emergenti, come Uniqlo (Fast Retailing) o Sushiro (Food and Life) e attraverso fornitori di tecnologia come Fanuc nell'automazione o ShinEtsu Chemical nei wafer per semiconduttori”, spiega l’analista. Un altro tema nel radar del gestore è la spinta del settore tecnologico. “Molte delle società in cui siamo investiti sono fornitori per passaggi indispensabili della supply chain, come Lasertec nell'ispezione della miniaturizzazione dei semiconduttori”, continua l’esperta. Sempre secondo Comngest, in questa primavera, un’altra tematica da tenere d’occhio è la riapertura del Giappone dopo tre anni di isolamento. “Il Paese ha protratto le restrizioni più tardi di altri e ora gode di un vantaggio economico”, dice Ward. “Japan Air Terminal, l’operatore del principale aeroporto di Tokyo, Orix, un importante operatore di catene alberghiere, PPIH, che gestisce la catena di minimarket Don Quijote, molto apprezzati dai turisti, e Oriental Land, che gestisce Disneyland Tokyo, stanno già rilevando gli effetti di queste riaperture; si tratta di ampie posizioni nel nostro fondo e che forniscono anche importanti contributi alle performance”, dice.

Update del fondo

“Investire attivamente in azioni nipponiche è una delle soluzioni azionarie che offrono i più alti rendimenti a livello mondiale da giugno, come del resto per quasi tutto l'ultimo decennio, grazie alla combinazione unica offerta dal Giappone: grandi aziende a valutazioni convenienti perché in attesa di essere scoperte”, spiega la portfolio manager del Comgest Growth Japan. “Abbiamo continuato a incrementare le posizioni nei titoli che sono stati ingiustamente ceduti a prezzi sottovalutati durante la rotazione verso il cosiddetto ‘value’ e a bilanciare queste operazioni con titoli per i quali il nostro modello di sconto del dividendo mostra un potenziale inferiore rispetto al passato”, dichiara. “Le posizioni in titoli del settore tecnologico sono diventate particolarmente interessanti dopo il calo delle quotazioni e con il ritorno della domanda a fronte del normalizzarsi delle eccessive scorte”, conclude.