Compiacenza vs inflazione, qual è il vero rischio per gli investitori?

View di mercato
Matt Howard, Unsplash

Potreste sbagliarvi pensando che la prima vera dose di inflazione in 13 anni sia il più grande rischio che gli investitori devono affrontare in questa fase di mercato. Almeno questo è quanto che emerge da un sondaggio realizzato tra 42 portfolio manager, strategist ed economisti di Natixis Investment Managers, condotto fra 16 delle sue società di gestione affiliate e membri di Natixis Corporate & Investment Banking. In effetti, la compiacenza potrebbe essere il rischio maggiore, anche se ovviamente il mercato sta prendendo seriamente in considerazione l'inflazione.

Gli esperti di Natixis credono anche che dopo più di un anno di pandemia, le conseguenze a lungo termine richiederanno tempo per essere individuate. Tuttavia, ritengono che le prospettive per la fine dell'anno rimangano costruttive, con pochi rischi all'orizzonte, suggerendo agli investitori di tenere gli occhi aperti mentre gli effetti a lungo termine si dispiegano lentamente. Nella prima metà del 2021 la maggior parte dei principali indicatori ha registrato guadagni a due cifre. Ma guardando alla restante parte dell'anno, gli strategist indicano che, insieme a un rendimento più elevato, gli investitori dovrebbero prestare attenzione all'inflazione e le valutazioni. Jack Janasiewicz, manager di Natixis IM, spiega che "vi è la preoccupazione sull'avvicinarsi del picco di crescita. Ma voglio ricordare agli investitori di non confondere il picco della crescita con il picco del dinamismo. Ci aspettiamo che il ritmo del recupero si addolcisca, fino ad arrivare a livelli molto favorevoli per i benefici delle aziende".

LA COMPIACENZA SARÀ IL VERO RISCHIO?

Sorprendentemente o no, gli strategist di Natixis non hanno identificato alcun rischio individuale degno di essere evidenziato in questa indagine annuale. Inoltre, su una scala da 1 a 10, nessun fattore di rischio ha ottenuto un punteggio superiore alla media di 7. Nel complesso, le opinioni degli intervistati sono in accordo su un argomento: gli investitori dovrebbero monitorare i rischi ed essere consapevoli delle potenziali esternalità negative.

IL VALUE CONTINUERÀ AD ESSERE IL PROTAGONISTA?

La rotazione verso il value è stata una delle tendenze chiave del mercato emerse con la pandemia. Guardando alla seconda metà dell'anno, il 64% degli intervistati ritiene che il value abbia ancora qualche mese di tragitto da compiere, mentre solo un quarto (26%) crede che questa sovraperformance possa durare per qualche anno. Inoltre, solo il 10% crede che la corsa del value sia già arrivata alla fine, e questo è un sentimento più pronunciato tra il 21% degli intervistati che prevedono un mercato stagnante negli ultimi due trimestri del 2021. "Per far sì che il value continui a fornire dei buoni rendimenti, serve che l'inflazione sia transitoria e che il governo federale continui a spendere in materia fiscale", dice Chris Wallis di Vaughan Nelson Investment Management, un'affiliata di Natixis.

TUTTO RUOTA INTORNO ALLA FED

Di tutti i fattori che potrebbero influenzare l'andamento del mercato nella seconda metà dell'anno, gli strategist ritengono che le mosse della Fed siano le più importanti, classificandole con un punteggio di 7,2 su 10. Anche le prospettive dei mercati emergenti nella seconda metà dell'anno dipendono dalla Fed. In altre parole, una migliore performance dei mercati emergenti dipenderà da un dollaro stabile e da tassi stabili.

Assisteremo ad una buona performance dell'azionario emergente nelle seconda parte dell'anno?

ESG SICURI, CRIPTOMONETE NON TANTO

Tenendo conto di questi due temi che sono anche emersi più intensamente in seguito al COVID-19, gli esperti di Natixis hanno convinzioni più forti riguardo all'investimento ESG. Durante tutta la pandemia, le strategie sostenibili hanno avuto risultati impressionanti sia in termini di rendimento che di crescita del patrimonio. Anche se le criptovalute sono state molto discusse nell'ultimo anno, nessuno dei 42 strategist intervistati le considera una vera alternativa alle valute tradizionali.

I VINCITORI DELLA CRISI

Rispetto al sondaggio dell'anno scorso, gli intervistati osservano pochi cambiamenti riguardo ai vincitori nel post-pandemia. Quest'anno, gli strategist affermano che la tecnologia (88%), la sanità (83%), gli investimenti ESG (76%) e l'immobiliare (74%) sono i settori su cui puntare.