Un orizzonte “complesso e ambivalente”. È quello che si presenta agli investitori negli ultimi mesi dell’anno, secondo Alessandro Caviglia, responsabile investimenti di Cordusio SIM. L’esperto ricorda infatti come, dopo la pausa estiva, le preoccupazioni per il rallentamento della crescita e per il rialzo dell’inflazione abbiano colpito “pesantemente” i mercati azionari. “I problemi della catena di approvvigionamento, l’impennata dei costi dei trasporti e dei prezzi dell’energia, la carenza di manodopera e i timori di una vera e propria crisi immobiliare in Cina hanno suscitato grande nervosismo su tutti i mercati”, afferma Caviglia, che indica, in ogni caso, come per il prossimo anno la dinamica di crescita dovrebbe rimanere, “al di sopra dei livelli pre-pandemia”. Tale dinamica da un lato “sostiene i mercati azionari”, tuttavia dall’altro “sta rallentando in maniera significativa”.
Quali le conseguenze sui rendimenti di portafoglio
Bassa crescita e aumento dell’inflazione rendono, dunque, problematica la difesa dei rendimenti. Sul comparto azionario pesa la revisione negativa degli utili per azione “soprattutto quando le valutazioni sono considerate costose”; mentre sul fronte fixed income a incidere sui rendimenti è l’aumento dei tassi di interesse, “processo che le banche centrali sono costrette a compiere per raffreddare le dinamiche inflazionistiche, come avvenuto negli anni ‘70 e nella prima parte degli anni ‘80”. In altre parole, continua l’esperto, “esiste una correlazione positiva tra i prezzi delle azioni e quelli delle obbligazioni che mette in crisi i tradizionali portafogli bilanciati”. Quali asset potrebbero costuire un ‘rifugio’ in uno scenario di piena stagflazione? “Le obbligazioni legate all’inflazione, l’oro e, in termini nominali, il contante”.
L’allocazione azionaria regionale
Alla luce di queste considerazioni e dell’analisi del mercato in cui si trova a operare, nel dettaglio dell’allocazione azionaria regionale, la società ribadisce il sovrappeso sull’Europa, “che ci aspettiamo sia ben sostenuta da tassi di vaccinazione più elevati e dal miglioramento della crescita degli utili”. Caviglia afferma che i mercati azionari europei continuano a beneficiare di un elevato peso dei settori ciclici e value, e indica come il blocco stia confermando il proprio ruolo da leader nel settore della green economy anche grazie al programma Next Generation EU. “Sovrappesiamo anche le azioni dei mercati emergenti, anche se a breve termine penalizzate dal rallentamento della Cina, mentre rimaniamo neutrali sugli Stati Uniti, dove le prospettive di crescita sono sostenute dalla politica fiscale molto espansiva di Biden, ma la valutazione è meno attraente rispetto alle altre principali aree geografiche. Rimaniamo market weight sul Giappone, sostenuto dalla ripresa globale, con un’elevata ponderazione dei settori value/ciclici”.
L’allocazione settoriale
In termini settoriali, energia e banche saranno i beneficiari più probabili della rotazione verso i settori value. “Queste ultime sono chiaramente sostenute dall’irripidimento della curva dei rendimenti”. Infine “Gli attraenti rendimenti dei dividendi, che in Europa sono ben al di sopra dei rendimenti dei titoli di stato e delle obbligazioni societarie, possono beneficiare dell’attuale contesto di minore crescita e maggiore inflazione”, conclude Caviglia.