Toccati i 756,9 miliardi di euro secondo a rilevazione trimestrale di Assoreti. La fetta più grossa del patrimonio (84,3%) è rappresentata dalla componente finanziaria, assicurativa e previdenziale; mentre la liquidità ha un’incidenza del 15,7 per cento.
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Cresce il patrimonio delle reti di consulenza che, a fine settembre, tocca il nuovo record di 756,9 miliardi di euro. Secondo quanto rileva Assoreti, infatti, la valorizzazione dei prodotti finanziari e dei servizi di investimento distribuiti dagli intermediari associati tramite i propri consulenti finanziari abilitati all’offerta fuori sede evidenzia un incremento del 20,1% rispetto allo stesso mese del 2020, e dell’1,6% rispetto alla rilevazione di giugno. La fetta più grossa del patrimonio (84,3%) ancora una volta è rappresentata dalla componente finanziaria, assicurativa e previdenziale che, nel suo insieme, è pari a 638,3 miliardi; di questi, 533,5 miliardi sono investiti in prodotti del risparmio gestito (il 70,5% del portafoglio) e 104,8 miliardi in strumenti finanziari amministrati (il 13,8%). La liquidità in portafoglio si attesta a 118,5 miliardi, con un’incidenza del 15,7% in portafoglio. “Ancora un trimestre di dati record per il mondo delle reti”, ha dichiarato Paolo Molesini, presidente dell’associazione. Secondo Molesini, la crescita costante di masse e quota di mercato “è la conferma che il modello della banca-rete è il modello vincente nel settore del private banking”.
Risparmio gestito
Nel dettaglio delle singole componenti di portafoglio, quella rappresentata dai prodotti del risparmio gestito ha visto una crescita del 20,7% rispetto all’anno precedente, coinvolgendo tutte le macro-famiglie di prodotto. La valorizzazione degli OICR, sottoscritti direttamente, risulta pari a 245,7 miliardi di euro, con un incremento del 21,2% anno su anno e un’incidenza complessiva sul portafoglio pari al 32,5 per cento.
A trainare la crescita, le gestioni collettive aperte domiciliate all’estero, con asset per 217,3 miliardi (+21,9% anno su anno), mentre si assiste a un deciso incremento anche per i fondi chiusi mobiliari che raggiungono i 3,6 miliardi complessivi (+54,7%). La valorizzazione delle gestioni individuali aumenta del 23,9% rispetto allo stesso mese del 2020 a quota 81,3 miliardi, con un’incidenza in portafoglio del 10,7 per cento. La spinta maggiore arriva dalle GPF (+30,5% anno su anno), pari a 38,9 miliardi, mentre le GPM salgono a 42,5 miliardi (+18,5%). Il comparto assicurativo/previdenziale si attesta a 206,5 miliardi di euro, con una crescita del 18,9% su settembre 2020 e un’incidenza in portafoglio del 27,3 per cento. Le unit linked raggiungono 105,9 miliardi di euro (+19,5%), i prodotti multi-ramo 36,5 miliardi (+36,4%), le polizze vita tradizionali 46,6 miliardi (+6,5%), mentre la componente prettamente previdenziale, scomposta tra fondi pensione e piani previdenziali individuali, sale a 17,5 miliardi (+21,2% anno su anno).
A fine mese, il contributo complessivo delle reti al sistema degli OICR aperti, attraverso la distribuzione diretta e indiretta di quote, si attesta a 438,3 miliardi di euro, con un’incidenza sul patrimonio totale investito in fondi pari al 35,6% (patrimonio gestito pari a 1.232,8 miliardi di euro – dato provvisorio).
Risparmio amministrato
La componente amministrata del portafoglio, invece, raggiunge i 223,3 miliardi di euro (+18,7% su settembre 2020). In questo caso la crescita è trainata principalmente dai titoli (+26,4%), in particolare dalle azioni (+59,6%) e dagli exchange traded product (+46%). Aumenta, anche se a ritmi più contenuti, la liquidità (+12,6% anno su anno).