Cosa aspettarsi dalla stagione delle trimestrali negli Stati Uniti?

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Roberto Júnior, Unsplash

La stagione degli utili per il terzo trimestre dell'anno è iniziata negli Stati Uniti. Un periodo che è stato segnato dal rimbalzo dei casi COVID-19 nel Paese guidato da Joe Biden e, soprattutto, dal forte aumento dell'inflazione che nel mese di settembre ha segnato livelli del 5,4%. Dati che mettono più pressione sulla Fed quando si tratta di normalizzazione della politica monetaria.

È proprio il rischio che i livelli di inflazione continuino a salire, principalmente per l'impatto che la crisi dei semiconduttori ha sui prezzi e anche per l'aumento dei prezzi dell'energia, che porta molti esperti a essere cauti sulla possibilità di una crescita dell'economia che finisca per impattare anche nei profitti aziendali.

"La maggior parte dell'espansione dei margini è già stata raggiunta in questo ciclo e la futura crescita degli utili dipenderà in gran parte dalle prospettive della domanda e dalla capacità di determinazione dei prezzi", ha affermato Karolina Noculak, Multi-Asset strategist di abrdn. Sulla stessa linea anche Michele Morganti, strategist senior equity di Generali Investments Partners e Vladimir Oleinikov, analista quantitativo senior presso la società quando affermano che "la stagione dei risultati negli Stati Uniti tornerà alla normalità dopo gli eccessi in senso positivo degli ultimi 5 trimestri, sia in termini di crescita trimestrale che di sorprese positive".

E alla base di questo ritorno alla normalità non c'è tanto un impatto negativo derivante dall'inflazione in sé, quanto invece le caratteristiche che stanno dietro al suo picco. "L'inflazione diffusa e un ambiente di forte crescita nominale favoriscono gli utili aziendali e la crescita dei profitti. Tuttavia, l'inflazione che stiamo vivendo ora si concentra su alcune fonti legate alla catena di approvvigionamento, alcune materie prime o la carenza di manodopera qualificata", spiega Nokulac.

ancora sopra la media

Tuttavia, il peggioramento dei risultati non interesserà tutte le aziende allo stesso modo. Noculak sostiene infatti che le aziende più a rischio siano quelle che non possono trasferire gli aumenti di costo ai propri consumatori/acquirenti finali. Prendiamo ad esempio le compagnie aeree o le società di logistica dei trasporti. Dall'altro lato della medaglia ci sono invece le aziende con potere di determinazione dei prezzi. E anche quelli con margini elevati o quelli con filiere corte.

Questo significa che assisteremo a molti tagli nelle presentazioni dei risultati? Non necessariamente. Infatti, secondo i dati forniti da Factset, il margine di profitto netto dell'S&P 500 per il terzo trimestre del 2021 sarà pari al 12,3%, in calo rispetto al 13% del secondo trimestre ma al di sopra della media annua del 2020 del margine di profitto netto che si era fermata al 10,9%.

Fonte: Factset