Cresce il patrimonio delle banche reti, ma persistono “margini di miglioramento”

Maurizio Primanni, Excellence Consulting news
Maurizio Primanni, foto ceduta (Excellence Consulting)

Tra il 2016 e il 2021 il mondo della finanza ha visto due eventi “epocali”. Da un lato, l’applicazione di MiFID II, la direttiva che disciplina i mercati finanziari Ue entrata in vigore il 3 gennaio 2018, dall’altro l’avvento della pandemia, i cui effetti hanno condizionato l’economia mondiale nell’ultimo biennio. In questo periodo, tuttavia, le “big six” delle reti di consulenza finanziaria italiana hanno confermato un processo di crescita attivo da tempo.

Secondo i dati diffusi nella ricerca “Banche reti/ Oltre Mifid II e pandemia, come crescono le big six” di Excellence Consulting, i portafogli amministrati da Fideuram, Mediolanum, Fineco, Banca Generali, Allianz Bank e Azimut sono passati da 432,4 a 700,3 miliardi di euro, pari a una quota dell’89% del mercato totale delle reti. “Le banche reti riescono a superare gli ostacoli di Mifid II, la direttiva che ha imposto costi di riorganizzazione e compliance significativi, e la pandemia, che ha avuto e continua ad avere conseguenze negative sulla finanza e il risparmio”, ha commentato Maurizio Primanni, ceo di Excellence Consultig rimarcando come nel periodo in analisi le prime sei reti “raddoppiano quasi la raccolta e confermano la tendenza alla concentrazione”, condizione che “sembra irreversibile anche a seguito del risiko delle banche italiane e del destino delle loro banche reti, pensiamo solo a IW Bank finita nell’orbita di Fideuram a seguito dell’acquisizioni di UBI da parte di Intesa Sanpaolo. Il nostro studio dimostra anche che oltre alla crescita della quota di mercato, le principali banche reti hanno anche un’opportunità importante di creazione di valore che deriverebbe dall’aumento della componente gestita nei portafogli amministrati dei clienti”.

Il top per raccolta netta complessiva e per consulente

Nei cinque anni a spiccare, sia per raccolta netta complessiva sia per raccolta netta per consulente, sono Fideuram (rispettivamente +15 e +13% annuo) e Fineco (+18 e +16% annuo); tuttavia Fideuram registra meno consulenti in entrata (-10 nel 2020 e +139 nel 2021) di Fineco (+51 nel 2020 e +188 nel 2021). A fare la differenza è la qualità del portafoglio amministrato. Nel periodo di tempo considerato, infatti, il peso specifico del risparmio gestito (AUM) sul totale del portafoglio amministrato di Fideuram arretra di due punti percentuali (dal 70% al 68%), mentre Mediolanum ne guadagna due (dal 71% al 73%) e Fineco uno (dal 55% al 56%).

Il patrimonio amministrato

Il totale del patrimonio amministrato dalle prime sei banche reti pur avendo toccato i 700,3 miliardi, ha visto ridursi di qualche punto (dal 92 all’89%) la quota di mercato. Nel dettaglio, Fideuram passa dal 41 a 39,5% (da 192,9 a 310,3 miliardi), Mediolanum da 13,6 a 12,3% (da 64,2 a 96,5 miliardi), Fineco da 10,9 a 12% (da 51,4 a 94,6 miliardi), Banca Generali da 10,1 a 10,8% (da 47,5 a 84,6 miliardi), Allianz Bank da 8,6 a 8,1% (da 40,2 a 63,5 miliardi), Azimut da 7,6 a 6,4% (da 35,9 a 50,5 miliardi).

Nel confronto tra l’andamento della raccolta netta totale e quella per singolo consulente, campeggiano Fideuram, la cui raccolta netta dal 2016 al 2021 lievita da 7,8 a 16,0 miliardi (+15% annuo), mentre quella per consulente da 1,3 a 2,5 milioni (+13% annuo), Fineco da 4,3 a 9,8 miliardi (+18% annuo) per consulente da 1,6 a 3,5 milioni (+16% annuo), Mediolanum da 5,6 a 7,8 miliardi (+7% annuo) per consulente da 1,3 a 1,8 milioni (+7% annuo), Banca Generali da 5,6 a 7,6 miliardi (+6% annuo) per consulente da 3,0 a 3,5 milioni (+3% annuo), Allianz Bank da 3,3 a 5,5 miliardi (+10% annuo) per consulente da 1,7 a 2,6 milioni (+9% annuo). In controtendenza Azimut: da 3,2 a 2,8 miliardi (-2% annuo) per consulente da 1,9 a 1,5 milioni (-5% annuo).

La dimensione delle reti

La ricerca di Excellence Consulting si sofferma anche sull’evoluzione della dimensione delle reti. Guardando al saldo tra consulenti in entrata e in uscita da ciascuna rete, Fineco acquisisce 51 professionisti (+2%) nel 2020 e 188 (+7%) nel 2021, Banca Generali 52 (+ 2%) e 81 (4%), Azimut 31 (+1%) e 62 (+3%), Mediolanum 31 (+1%) e 111 (+3%), Allianz 26 (+1%) e 44 (+2%). Per Fideuram saldo pressoché stazionario nel 2020 con dieci consulenti in meno (0%) e 139 in più nel 2021 (+2%). Va detto che il dato di Fideuram risente delle dinamiche societarie e di M&A; quindi, comprende nel 2020 Fideuram e Sanpaolo Invest, a cui nel 2021 si aggiunge il risultato di IW Bank.

La quota di risparmio gestito

Decisivo nell’analisi è anche il rilievo dato all’evoluzione della quota di risparmio gestito sul patrimonio complessivo amministrato di ogni rete sempre durante il periodo dal 2016 al 2021: in calo Azimut (dal 91 all’89%), stazionaria Allianz Bank (86%), saldo positivo per Mediolanum (da 71 a 73%) e saldo negativo per Fideuram (dal 70 al 68%) e Banca Generali (dal 76 al 70%); Fineco con saldo lievemente positivo, ma valori significativamente più contenuti rispetto ai competitor (da 55 a 56%). In generale tutti i player evidenziano un potenziale di miglioramento della qualità degli assets amministrati a cui potrebbe seguire un conseguente miglioramento della redditività per tutti gli attori (clienti, consulenti e banca).