Criptovalute, la corsa a ostacoli tra volatilità e deregolamentazione

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Aleksi Raisa, Unsplash

Tra eccessi di volatilità e timori legati ai loro potenziali sviluppi, le criptovalute continuano a mantenere l’attenzione dei mercati. Un monito importante sulla regolamentazione del tema è arrivato un mese fa dal presidente di Consob, Paolo Savona, nel discorso in apertura dell’incontro annuale con il mercato finanziario. In quell’occasione Savona, nell’approfondire l’emergenza imposta dalle innovazioni finanziarie, sottolineava come quello in cui si dovranno muovere le autorità di regolamentazione in futuro sia un terreno scivoloso. “L’informatica finanziaria è una lampada prodigiosa dalla quale è uscito il Genio”, ha detto, e “le autorità non riusciranno a riportarlo dentro, perché esso agisce nella sfera immateriale (o infosfera)” ma potranno intervenire soltanto diventando “parti attive dell’infosfera”. Il presidente Consob è tornato sul tema anche a fine giugno denunciando come le criptovalute stiano alterando il mercato del credito e vengano utilizzate “anche per fare contratti derivati”. Il problema paventato è che si ripeta quanto accaduto nel 2008 “quando i contratti derivati si svilupparono fino a raggiungere una dimensione di dieci volte il PIL globale”.

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