La Banca centrale cinese ha sospeso il sistema automatico di blocco delle contrattazioni, ridando così una temporanea fiducia agli investitori, dopo le tensioni vissute sui mercati nei giorni scorsi. Il mercato delle azioni, infatti, ha chiuso la sessione di giovedì con un altro crollo: stavolta del 7% dopo meno di 30 minuti di negoziazioni. Cosa che ha nuovamente attivato il meccanismo automatico dello stop alle operazioni. È la seconda volta quest'anno che le autorità cinesi si vedono obbligate ad attivare il protocollo di circuit breaker messo in moto questo stesso anno, finora senza buoni risultati. I mercati di Shanghai e Shenzhen sono rimasti chiusi durante il resto della giornata. L'indice CSI 300 è sprofondato a -7,2%, fino a 3,384,74 punti, un crollo simili a quello registrato dall'indice Shangai Composite, che è sceso fino ai 3,115,89 punti. In sole quattro sessioni, il mercato ha perso il 10% dei guadagni raggiunti nel 2015.
Crisi cinese: tregua dopo le tensioni dei giorni scorsi

foto flickr: Artemuestra, creative commons
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