Crisi di governo in atto, le reazioni dei gestori a un possibile addio di Draghi

Mario Draghi News
Foto: Francesco Ammendola (Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

Dimissioni. L’annuncio del presidente del Consiglio Mario Draghi arriva dopo una giornata di bagarre politica. Durante il Consiglio dei ministri, il premier ha detto chiaro e tondo che rassegnerà le sue dimissioni al presidente della Repubblica. “Le votazioni di oggi (ieri ndr.) in Parlamento sono un fatto molto significativo dal punto di vista politico. La maggioranza di unità nazionale che ha sostenuto questo governo dalla sua creazione non c’è più. È venuto meno il patto di fiducia alla base dell’azione di governo”, afferma risoluto. Al vaglio un voto cruciale al Senato su un decreto per un pacchetto di aiuti da 26 miliardi di euro. Pacchetto bocciato o meglio boicottato (visto che tutti e 61 i senatori non hanno risposto alla chiama e non hanno partecipato al voto) dal Movimento 5 stelle.

Ftse Mib, l’indice peggiore d’Europa

Il Dl Aiuti, infine, passa. Sergio Mattarella respinge le dimissioni ma la crisi politica è più che aperta. “Siamo di fronte a una incertezza massima”, commenta a caldo Andrea Randone, head of Mid Small Research di Intermonte. Tra inflazione record e guerra in Ucraina la crisi politica italiana, con annessa instabilità, potrebbe avere pesanti ripercussioni, in primis, secondo l’esperto, sul mercato borsistico italiano e dovrebbe impattare soprattutto i titoli domestici, come quelli bancari e assicurativi. Non a caso, il Ftse Mib è l'indice peggiore in Europa e chiude con un crollo del 3,44%, mandando in fumo ben 17 miliardi di euro. “Prevediamo implicazioni negative anche per quei titoli, come TIM, che necessitano di un quadro politico definito per attuare importanti scelte strategiche. Anche l'esecuzione del Recovery Plan potrebbe essere a rischio”, continua Randone. “Lo scenario base su cui ci si muove, preferibile borsisticamente, è che la crisi di governo possa rientrare o che si arrivi a un Draghi bis ma lo scenario di elezioni anticipate appare molto concreto. D’altro canto, alcuni titoli, tra cui segnaliamo Moncler, Campari e Diasorin, per la tipologia dei loro business, non dovrebbero risentire della crisi in corso, come già accaduto in passato in periodi di simile incertezza”, conclude l’esperto.

L’idea di un Draghi bis non dispiace a Neil Mehta, portfolio manager, BlueBay Asset Management. Per l’esperto infatti l'Italia è già riuscita a evitare due volte le elezioni anticipate durante il governo Conte II e l'attuale governo Draghi: “con le elezioni a soli nove mesi di distanza, c'è tutto l'interesse a cercare di mantenere la maggioranza di governo fino ad allora”, segnala. Tanto più in un contesto macroeconomico difficile. “Speriamo che Draghi dia segnali di un nuovo whatever it takes”, commenta Mehta. “Purtroppo, non sembra molto fiducioso nel suo ruolo. Le sue spalle sono gravate dall'assenza di un sostegno massiccio alla sua politica antirussa e dalle difficoltà legate alla crescita e ai flussi di gas. Putin continua a tirare gli stessi fili per frammentare l'Europa e questo potrebbe giocare a suo favore”.

Bce e rischio spread

Al momento lo spread tra Btp e Bund contiene i danni: dopo aver toccato nel corso della seduta di ieri i 218 punti, a chiusura il differenziale si attesta a 206 punti base. “Ciò potrebbe essere dovuto alla riluttanza degli investitori a vendere titoli governativi italiani, in vista di quello che, a quanto si dice, potrebbe essere un forte strumento anti-frammentazione a completamento dell'attuale flessibilità del programma di reinvestimento PEPP della Bce”, dice Dave Chappell, fixed income senior portfolio manager di Columbia Threadneedle Investment. Ma questo non significa certo che la Bce sia pronta a intervenire per stabilizzare gli spread nel caso di un sell off autoinflitto e guidato dalla politica. “È probabile poterci aspettare una recessione nei prossimi mesi mentre la Bce cerca di combattere un'inflazione difficile da controllare, se non rallentando l’economia”.

Le prospettive sono, insomma tutt'altro che positive. Soprattutto se si guarda all’efficacia dello scudo anti-spread della banca centrale, visto che, per gli esperti, al momento è davvero difficile capire se questa misura possa evitare, o almeno contenere, la volatilità degli spread tra paesi centrali e periferici. Inoltre, come afferma Michele Morra, portfolio manager di Moneyfarm, “non possiamo aspettarci che il rischio spread venga sempre e comunque gestito tramite gli strumenti di politica monetaria della Bce”.

Crisi sì, ma non solo italiana

Per gli esperti non è il momento per una crisi politica italiana. A maggior ragione se c’è un rischio più ampio che tocca da vicino tutte le aspettative di crescita dell’economia europea. “Sul fronte dei mercati obbligazionari, oggi tutti gli Stati dell’Europa periferica stanno soffrendo e lo spread italiano si sta allargando più degli altri Paesi”, continua Morra.

I motivi sono due. “Per prima cosa, il dato USA sull’inflazione ha aumentato le aspettative di restrizione monetaria anche in Europa. In secondo luogo, il rischio di frammentazione politica è generalmente aumentato, prima con Macron che ha perso la maggioranza in Francia, e ora con la crisi politica Italiana. Inutile a dirsi, l’ennesima crisi politica potrebbe rappresentare un ulteriore duro colpo per le aspettative di crescita e per la fiducia dei mercati non solo nella forza dell’economia europea, ma anche nel progetto Europa, come mostrato dalla recente volatilità anche per il cambio euro/dollaro, che continua a mantenersi intorno alla parità”.