D’Acunti (Invesco): “Offriamo una combinazione di quattro strategie differenti: attiva, passiva, factor investing e alternativa”

Immagine ceduta
Immagine ceduta

Invesco, che ha chiuso il 2017 con oltre 5 miliardi di dollari di raccolta, negli ultimi due anni sta portando avanti un progetto di rafforzamento della divisione ETF del gruppo, con l’acquisizione di Powershares nel 2006 e di Source e Guggenheim Investments nel 2017. “Offriamo sul mercato una combinazione di quattro strategie differenti: gestione attiva, factor investing, gestione passiva e strategia alternativa, attraverso diversi veicoli, come fondi di investimento, ETF ma anche gestioni in delega. In termini generali, nel 2018 risulta fondamentale adottare un approccio di investimento rigoroso e selettivo con un’ottica di lungo periodo”, afferma Giuliano D’Acunti, direttore commerciale di Invesco Italia.

L’offerta dell’asset manager americano sul mercato italiano si concentra su tre idee di investimento che consentono alla società di coprire tre asset class: azionaria, obbligazionaria e multi-asset. Per quanto riguarda l’equity, “rimaniamo constructive sull’azionario, lo scenario macroeconomico e la crescita economica traversale a livello globale rimangono fattori di sostegno per l’asset class. Guardiamo con grande interesse al settore tecnologico, principalmente in Cina e Stati Uniti, e al settore finanziario, prevalentemente in Europa”, dice l’esperto. Il prodotto di riferimento della categoria è l’Invesco Global Leisure Fund, che investe a livello globale in società operanti nei settori della progettazione, produzione o distribuzione di prodotti e servizi legati ad attività del tempo libero delle persone, che possono comprendere società automobilistiche, prodotti per la casa e beni durevoli, media e internet e altre società impegnate a soddisfare le domande dei consumatori. Il comparto ha chiuso il 2017 con una performance positiva del 17,9% e nei primi quattro mesi del 2018 ha già realizzato un rendimento del 2,5%.

Nell’ambito obbligazionario, “stiamo promuovendo con successo l’Invesco Active Multi-Sector Credit Fund, che investe principalmente su quattro pilastri: investment grade, emerging markets, high yield e bank loan. L’investimento in prestiti bancari è una novità: puntiamo su obbligazioni che in un contesto di rialzo dei tassi sono in grado di produrre rendimento sulla parte finanziaria, che rimane la più interessante sia lato equity che bond”, dice D’Acunti. Passando alla componente multi-asset, l’Invesco Global Income Fund è il prodotto che ha riscosso maggior successo sul mercato italiano. Il comparto, che si è aggiudicato il rating Consistente 2018, investe prevalentemente in strumenti obbligazionari, comprese le obbligazioni corporate, governative e i titoli convertibili contingent, e in azioni di società di tutto il mondo (dal 35% al 65% del patrimonio). Il fondo ha compiuto tre di track record a novembre 2017. “Un tratto distintivo del comparto è la denominazione in euro, a differenza della maggior parte dei fondi multi-asset globali che sono denominati in dollari”. Con riferimento alla divisione ETF, Invesco Powershare ha lanciato il primo ETF multi-asset PIR compliant a febbraio 2018.