Sul fronte selezione l’analisi sui fondi emergenti si conferma “complessa soprattutto con l’avvento dei filtri ESG”. Ilaria D’Ascenzio, head of strategy & specialist, Sustainability Center di BNL BNP Paribas PB&WM intervistata a margine di FundsPeople On Stage dedicato agli EM.
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I mercati internazionali vivono oggi uno “storico incerto” e così pure gli emergenti, la cui evoluzione è strettamente connessa alla crescita globale. Per questo motivo, “riteniamo che non sia ancora il momento corretto per entrare”, afferma Ilaria D’Ascenzio, head of strategy & specialist, Sustainability Center di BNL BNP Paribas PB&WM.
Intervistata nella serie “In tre minuti” a margine di FundsPeople On Stage “Mercati emergenti: sfide e nuovi scenari” che si è tenuto il 9 novembre scorso presso il Teatro Gerolamo di Milano, l’esperta non esclude in toto il settore: “probabilmente ci saranno molte opportunità nel 2023”. In testa alle preferenze, i Paesi asiatici: “Abbiamo una view positiva su Singapore e Indonesia”. D’altronde, entrambi i Paesi hanno mostrato una forte ripresa post pandemia, inoltre il mercato di Singapore ha delle aziende “con un approccio più difensivo e alti dividendi, un po’ la view che stiamo sposando adesso”, mentre l’Indonesia è caratterizzata da una crescita molto forte dei consumi interni.
Tuttavia, sul fronte selezione l’analisi sui fondi emergenti, sia equity sia bond, si conferma “complessa soprattutto con l’avvento dei filtri ESG”. Per assolvere a questa nuova condizione, secondo D’Ascenzio l’importante è “creare dei peer group corretti, parlare tanto col gestore, capire la costruzione del portafoglio, quanto incidono i filtri ESG all’interno delle scelte di investimento per poter così non avere soprese in futuro con il fondo che viene selezionato”.