Warren Hyland, portfolio manager di Muzinich, fornisce una view sul debito emergente in hard currency, con focus sulle opportunità offerte dal segmento obbligazionario corporate dei Paesi emergenti.
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L’universo obbligazionario dei Paesi emergenti è profondamente cambiato negli ultimi anni. Storicamente, il debito in valuta forte è stato dominato dalle emissioni sovrane, sia in termini di dimensioni che di numero di investitori. L’asset class oggi è più diversificata e gli investitori sono in grado di accedere ai mercati emergenti attraverso le emissioni governative e corporate in valuta forte e locale, così come attraverso valute emergenti.
Nonostante la componente in local currency possa garantire performance più elevate, si tratta di un segmento caratterizzato da maggiore volatilità. “Per questo motivo, il segmento in valuta forte resta la scelta preferita da molti investitori che sono alla ricerca di un’esposizione a trend secolari”, afferma Warren Hyland, portfolio manager di Muzinich. Inoltre, aggiunge il gestore, gli investitori dovrebbero aumentare la loro esposizione alle obbligazioni corporate in modo da beneficiare delle dinamiche positive del debito di impresa, che oggi sembra più interessante rispetto ai titoli governativi.
Il debito governativo
All’inizio degli anni 2000, una serie di crisi economiche in America Latina, come il default dell’Argentina, la crisi bancaria in Uruguay e il tracollo economico in Brasile, in Asia e in Russia hanno causato numerosi default. Questi eventi hanno portato al deterioramento della qualità creditizia globale. Tra il 2002 e il 2008 l’universo di investimento del debito sovrano emergente ha beneficiato del miglioramento dei fondamentali e della qualità del credito. "La dimensione di questo segmento ha offerto un livello di liquidità soddisfacente, così come rendimenti e un potenziale di diversificazione interessanti", dice Hyland.
Perchè la qualità del debito sovrano si è deteriorata?
Dal 2002, 39 nuovi Paesi sono entrati sul mercato finanziario dei titoli di Stato: di cui 33 sono Paesi high yield e 31 dei mercati frontiera, come ad esempio l’Africa subsahariana. “L’inclusione di Paesi con qualità creditizia medio-bassa ha comportato un deterioramento del merito creditizio, così come un aumento dell’incertezza e della volatilità all’interno dell’asset class”.
Impatto dei prezzi delle commodities
Numerosi Paesi emergenti sono esportatori netti di materie prime e nell’ultimo decennio, le fluttuazioni dei corsi delle commodities, ha avuto un impatto sul loro fabbisogno finanziario. “Con il calo dei prezzi delle materie prime, i livelli di emissione sono aumentati in modo da compensare i minori guadagni”, dice il gestore. Inoltre, l’universo di investimento è diventato meno diversificato e, la prevalenza di produttori di petrolio e materie prime, può rendere un investimento in debito sovrano emergente eccessivamente sensibile ai prezzi dell’oro nero e delle commodities.
Il mondo delle obbligazioni corporate
La situazione per le obbligazioni corporate è differente: i fondamentali, la qualità creditizia e i bilanci delle imprese dei Paesi emergenti stanno migliorando. A differenza del debito governativo, solo le società di migliore qualità possono emettere obbligazioni in valuta forte. “Queste società operano o hanno sede nei Paesi più solidi e gli investitori possono ottenere esposizioni verso questi Paesi solamente attraverso l’esposizione alle imprese emergenti”, afferma. In media e a parità di rating, le imprese della regione emergente sono meno indebitate rispetto alle omologhe dei Paesi sviluppati e "gli investitori sono più remunerati se confrontiamo 'lo spread per turn of leverage' delle imprese emergenti con quello delle società statunitensi".
La dimensione del mercato
La dimensione del mercato fornisce un’indicazione delle opportunità di investimento che può offrire un determinato segmento. All’inizio del 1999, i mercati obbligazionari governativi dei Paesi emergenti e corporate contavano circa 200 emittenti ciascuno. Tuttavia, la situazione è cambiata: il segmento corporate rappresenta oggi l’asset class dominante, con gli asset investiti che hanno superato i 1500 mld di dollari statunitensi, più di 21 settori e più di 60 Paesi.
Gli asset investiti nel segmento governativo hanno raggiunto i 945 mld di dollari statunitensi, di cui il 26% riguardano i mercati frontiera. “Ad oggi, il mercato del debito sovrano presenta dimensioni inferiori rispetto a quello corporate e le emissioni sono in gran parte motivate dalla necessità di sostituire i minori guadagni derivati dalle materie prime”, dice Hyland.
Strategie di asset allocation
Le obbligazioni sovrane e corporate emergenti sono caratterizzate da profili di rischio/rendimento differenti, che sono cambiati nel corso degli ultimi 20 anni. “Tuttavia, gli investitori restano sottoesposti ai corporate bond emergenti, mentre il debito sovrano emergente rimane l’asset class preferita. Il mercato delle obbligazioni corporate offre un potenziale di investimento più attrattivo”. Il segmento corporate, vista la maggiore dimensione del mercato, offre anche maggiori opportunità di diversificazione, consentendo agli investitori di accedere a svariati settori in modo da sfruttare diversi temi ciclici e secolari.
“La duration è un altro aspetto chiave che occcorre considerare: in caso di aumento dei tassi di interesse, l’universo delle obbligazioni corporate offre una maggiore protezione contro il rialzo dei tassi”. Tutte queste caratteristiche positive, oltreché ad un rendimento attraente, “dovrebbero incoraggiare gli investitori a ribilanciare la loro asset allocation al debito emergente in hard currency”, conclude il fund manager.