Debito finanziario in euro e bond IG in dollari per dare lo sprint al portafoglio

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Le obbligazioni stanno diventano sempre più costose ma il CSPP, Corporate Sector Purchase, ovvero l’annuncio del nuovo programma di acquisto di debito corporate da parte della BCE, secondo il tema di investimento di Amundi AM, dovrebbe favorire il proseguimento o addirittura il rafforzamento della caccia al rendimento. Dicono gli esperti: “nonostante il premio di rendimento delle obbligazioni corporate sia superiore a quello dei bund, una percentuale significativa di corporate bond è entrata per la prima volta in territorio negativo”. Oggi, circa il 16% delle obbligazioni corporate investment grade (IG) in euro che possono entrare a far parte del CSPP offre un rendimento negativo, mentre il 53% offre un rendimento molto vicino allo zero. La combinazione di tassi negativi e di spread molto bassi è particolarmente evidente nei segmenti con una duration breve, mentre le obbligazioni HY sono rimaste forse l'unico segmento a offrire ancora rendimento. Concludono: “grazie all’ultima decisione della BoE di unirsi al club delle Banche Centrali che acquistano obbligazioni societarie, è probabile che la caccia al rendimento si sposti su altri segmenti e sulle obbligazioni societarie denominate in altre valute”. In un futuro non troppo remoto, in altre parole, “il debito finanziario in euro e le obbligazioni IG denominate in dollari diventeranno i nuovi obiettivi potenziali di coloro che sono a caccia di rendimento”.

Anche secondo David Lee, portfolio manager di Capital Group, i corporate bond IG (BBB/Baa) e superiori possono offrire opportunità per gli investitori di lungo periodo. E diche che “tra i settori su cui puntare in primis ci sono farmaceutico, alimentare, tabacco e beni di consumo. E in parte le banche, parzialmente sottovalutate rispetto alle società industriali”. Oltre ai benefici di diversificazione, queste obbligazioni offrono un rendimento tipicamente superiore a quello del Treasury su un arco temporale di lungo periodo. Inoltre, hanno storicamente conseguito questi risultati con una minore volatilità rispetto alle asset class più rischiose come l’equity o i bond high-yield”.

Commenta un gestore che preferisce non essere citato: “spesso le società con obbligazioni high yield hanno l’obiettivo di portare a termine un piano industriale di crescita in modo da poter ridurre il proprio debito e guadagnare in solidità e sicurezza. Ma per raggiungere tale livello di crescita, le società spesso aumentano il livello di indebitamento dei propri bilanci attraverso prestiti addizionali che aumentano di fatto il loro rischio di default. Perciò, se si detiene un’obbligazione o un’azione di queste società, in media, si finirà per avere prezzi maggiori o minori a seconda del fatto che la società consegua i propri obiettivi o meno, perché diventerà una società più sicura o meno sicura”. Se si acquista una partecipazione azionaria a un rapporto prezzo/utile costante e la società sta producendo utili solidi, l’azione continuerà a salire in linea con la crescita della società. Perciò potrebbe avere senso acquistare e mantenere il titolo dell’azienda.

Spiega ancora Lee: “si consideri l’investimento nel debito IG di un colosso come Google. È una società già leader dell’industria e tutti si aspettano che le sue obbligazioni siano sicure in termini di riconoscimento del debito, almeno su un arco temporale di medio termine”. Queste obbligazioni hanno di conseguenza un risicato spread di rendimento rispetto al Treasury e arriveranno probabilmente a scadenza alla pari. Diversamente dalle azioni quindi, se Google porta a termine i propri piani di business, le obbligazioni non vedranno accrescere il proprio valore e il rendimento dell’investimento sarebbe rappresentato dalle cedole e da un apprezzamento del capitale contenuto. “Quindi molte opportunità nel mondo dei corporate bond derivano da un disallineamento dei prezzi per via di circostanze particolari. Noi non ci aspettiamo un rialzo significativo nel corso del prossimo biennio da parte della Fed quindi le questioni relative alla scelte di allocazione settoriale in vista di un possibile rialzo dei tassi appaiono di marginale importanza”, ha concluso Lee.

Dice un esperto di Banca Fideuram che “due anni fa il mercato delle obbligazioni corporate era più caro e per questo la chiave era trovare un posizionamento in società di maggiore qualità. Con un approccio basato sulla ricerca, si possono individuare gli elementi in grado di influenzare il rendimento dei portafogli. Oggi buone opportunità si trovano nei bond con rating tripla B di società che hanno recentemente aumentato la leva finanziaria con l’obiettivo di realizzare acquisizioni perché sono società che hanno in mente di ridurla e, facendolo, i loro titoli obbligazionari si apprezzeranno. Per me c’è valore anche nei settori legati all’industria energetica, come quella integrata, i servizi petroliferi e gli oleodotti”.