Il ruolo ricoperto dalle strategie alternative in un portafoglio diversificato ha progressivamente aumentato la sua importanza negli ultimi anni. In particolare, a seguito di un 2018 in cui i mercati hanno fatto esperienza di un’inedita convergenza di andamenti fra la maggior parte delle classi di attivo tradizionali.
“Tra le strategie alternative non tradizionali”, afferma Tommaso Tassi, head of Italy Distribution di Aberdeen Standard Investments in merito al prodotto di punta della casa di gestione per il 2020, “segnaliamo la nostra strategia global absolute return, attraverso il nostro fondo Standard Life Sicav I - Global Absolute Return Strategies”. “Si tratta di un prodotto gestito dal team di Aymeric Forest: 87 persone tra gestori, analisti ed economisti con un’esperienza media di 16 anni nella loro attività e di 9 anni nel ruolo. Attivo dal 2006 presenta un ottimo track record e il bollino verde di importanti consulenti istituzionali”, specifica.
Guarda alle operazioni di business il prodotto indicato da Metthieu David, head of Italian Branch di Candriam. “Il Candriam Risk Arbitrage”, questo il nome del prodotto indicato da David, “investe in società coinvolte in operazioni di M&A, ristrutturazioni o cambi di governance”. “I titoli sono poco correlati al mercato, perché il valore non risiede più nei fondamentali ma nella situazione speciale nella quale si trovano. Puntiamo su questo ambito perché, nonostante dal 2014 vi siano state oltre 1300 operazioni in Italia ed Europa, lo scenario è ancora favorevole. Il contesto economico è ancora caratterizzato da basso costo del denaro e bassa volatilità e vi è liquidità disponibile. Inoltre, le aziende sembrano propense a crescere per linee esterne, in settori diversificati, con possibilità di crescita per le operazioni di tipo finanziario”, completa il manager.
Si rivolge al mondo obbligazionario la soluzione di Credit Suisse Asset Management, la cui scelta ricade sul CS (Lux) AgaNola Global Convertible Bonds. “Riteniamo che strumenti non convenzionali, come le obbligazioni convertibili, possano essere un valido strumento di decorrelazione nei portafogli”, spiega Frank Di Crocco, responsabile Distribuzione Retail della società. “In un contesto di tassi bassi sulla componente obbligazionaria, infatti, avere strategie di obbligazioni convertibili permette di diversificare il portafoglio sensibilmente; storicamente le obbligazioni convertibili sovraperformano in contesti di rialzo tassi e limitano i drawdown in caso di mercati deboli. Avere convertibili significa avere esposizione azionaria con caratteristiche assimilabili alle obbligazioni. Il comparto CS (Lux) AgaNola Global Convertible Bonds investe in obbligazioni convertibili a livello globale, principalmente Investment Grade”, analizza Di Crocco.
Prosegue nel campo del fixed income la lista dei top di gamma degli asset manager internazionali rientranti nell’indagine svolta da Funds People con il Legg Mason Western Asset Macro Opportunities Bond. “Il fondo”, dichiara Matteo Lenardon, deputy country head Italia di Legg Mason, “investe in modo diversificato a livello internazionale in differenti segmenti del reddito fisso, concentrandosi prevalentemente su strumenti di debito con rating AAA, BBB, BB e B”. “Il team di gestione adotta una strategia obbligazionaria opportunistic global macro, che prevede una gestione molto attiva della duration, del posizionamento sulla curva dei rendimenti e della volatilità complessiva del portafoglio, con un budget massimo del 10% annuo. Il fondo viene gestito secondo una logica unconstrained che consente di ottenere un portafoglio caratterizzato da una bassa correlazione con l’equity e con gli strumenti obbligazionari tradizionali”, aggiunge il deputy country head Italia della società.
Indicazione di una strategia azionaria concentrata sul mercato europeo basata sul processo cash flow per Liontrust. “I gestori del fondo Liontrust European Strategic Equity non incontrano brokers ma attraverso l’analisi dei bilanci comprano aziende com CF positivi e valutazioni basse e shortano quelle con CF negativi e valutazioni alte”, commenta Antonio Forte, international sales manager di Liontrust. “Sempre l’analisi aggregata dei CF viene utilizzata per determinare la dimensione del book long e di quello short. Il processo sistematico con poca discrezione del gestore ha permesso al fondo di recuperare in meno di 3 mesi il drawdown di fine 2018 e di chiudere egregiamente il 2019. La net exposure può andare da 0 a 100% e attualmente si trova a 75%”, conclude.