Defend (Amundi): "Ecco perché gli asset indiani cresceranno nei portafogli"

Monica Defend. Immagine concessa (Amundi).
Monica Defend. Immagine concessa (Amundi).

È sul punto di diventare il Paese più popoloso al mondo ed è già la quinta economia mondiale. L’India, che non ha alcuna intenzione di rallentare la sua corsa, si è trasformata negli ultimi anni in un mercato di grande richiamo per gli investitori. Il Paese ha molte carte su cui puntare. “Prevediamo una crescita media del PIL del 5,2% annuo nei prossimi dieci anni, rispetto al 3,7% delle economie emergenti e al modesto 1% dei mercati sviluppati”, spiega subito Monica Defend, head of Amundi Institute.

Il colosso francese sta guardando, infatti, con interesse a questo mercato, all’interno dell’universo emergente. “Quest'anno, si prevede che l'India contribuirà fino al 15% della crescita globale, una percentuale seconda solo alla Cina e superiore all'Europa e agli Stati Uniti. L'India ha, quindi, tutte le carte in regola per diventare un motore fondamentale per la crescita globale, ma deve superare diversi ostacoli prima di poter liberare tutto il suo potenziale”, continua l’esperta.

Dagli ultimi risultati aziendali emerge una vivace crescita dei ricavi, ma i margini restano sotto pressione a causa dall’impennata dei prezzi delle materie prime. “Crediamo che la necessità di nuovi investimenti stimolerà la crescita nei prossimi dieci anni”, dice Defend. “C’è un margine di manovra in tal senso, dato che le imprese hanno bilanci più solidi e il debito delle imprese in rapporto al PIL è diminuito del 19% in dieci anni fino alla metà del 2022. Inoltre, le banche hanno coefficienti di adeguatezza patrimoniale elevati, che le rendono in grado di sopportare rischi e assorbire perdite e quindi di erogare prestiti”.

Secondo alcuni analisti, infatti, nei prossimi dieci anni il Paese potrebbe diventare la terza economia mondiale, se il governo portasse avanti una lunga lista di politiche di sostegno e continuasse a puntare sulla crescita. Iniziative come il sistema di incentivi legati alla produzione possono contribuire a rilanciare l'industria manifatturiera sottraendo alcune catene di approvvigionamento alla Cina, spingendo le esportazioni e attirando industrie che operano in settori di importanza geopolitica strategica in rapida crescita come semiconduttori, veicoli elettrici e energie rinnovabili. “In effetti, l'India trae vantaggio dal mantenere relazioni con varie potenze e ciò la rende un potente intermediario tra l’Oriente e l’Occidente. In alcuni settori, come quello dei pannelli solari, intere catene del valore potrebbero essere realizzate all'interno del Paese”.

La politica fiscale dovrebbe essere in grado di sostenere questa spinta, visto che il governo si è impegnato a ridurre il deficit di bilancio al 4,5% entro l'anno fiscale 2026. “Se solo la metà delle iniziative proposte avrà successo, si creeranno notevoli opportunità di investimento. Strutture di costo più snelle, riforme della tassazione delle imprese e iniziative politiche dovrebbero sostenere un forte ciclo di investimenti nel medio termine”, continua Monica Defend.

Dove investire

I mercati iniziano a riconoscere il cambiamento di tendenza. Come spiegano da Amundi, nel settore azionario le preferenze degli investitori si stanno orientando verso i titoli value, i settori ciclici e le società a media e piccola capitalizzazione, che hanno registrato buoni risultati nella ripresa post-Covid. “Consideriamo il 2023 come un anno di transizione per l'India, caratterizzato da un modesto rallentamento della crescita, ma anche da una stabilizzazione che pone le basi per una ripresa sostenibile. L'India sembra pronta per un periodo prolungato di crescita economica e di miglioramento degli utili, alimentato principalmente da una ripresa del settore manifatturiero e degli investimenti”.

Anche le prospettive del reddito fisso indiano sono favorevoli. “I rendimenti di mercato offrono tassi reali positivi per la maggior parte delle scadenze, sia in termini di inflazione attuale che in termini di aspettative di inflazione. E potrebbero arrivare altre buone notizie. Grazie alle prospettive di crescita e inflazione a medio termine, il ciclo di inasprimento della Reserve Bank of India è probabilmente terminato”.

Infine, nel 2023 la rupia indiana potrebbe registrare una performance migliore di quella dello scorso anno. “Molte valute dei mercati emergenti si sono rafforzate da inizio anno grazie alla recente debolezza del dollaro Usa” spiega la head of Amundi Institute.