Deutsche AWM porta in Italia i primi ETF di ETF

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In Italia arrivano i primi due ETF di ETF. A lanciarli è Deutsche Asset & Wealth Management, che rafforza così ulteriormente la sua offerta, portando su Borsa Italiana due nuovi ETF db x-trackers multi-asset. I due prodotti replicano un portafoglio diversificato di ETF che investono in varie classi di attività e si differenziano per il profilo di rischio: il db x-trackers Portfolio Total Return UCITS ETF è maggiormente orientato alla crescita nel medio-lungo periodo, di conseguenza attribuisce generalmente un peso significativo alla componente azionaria, mentre il db x-trackers Portfolio Income UCITS ETF si rivolge a investitori più sensibili al rischio. 

“Questo è il primo esempio su Borsa Italiana”, spiega Mauro Giangrande, head of Passive Distribution Southern Europe di Deutsche AWM, che ricorda che in Italia ci sono ETF multi-asset, ma non c'erano ancora, fino ad oggi, ETF di ETF, ossia ETF che offrono la possibilità di investire in un portafoglio diversificato di ETF.  “Ci attendiamo un buon riscontro da parte del mercato. Riteniamo, infatti, che nei prossimi 2-3 anni Portfolio Total Return possa raddoppiare le masse, raggiungendo i 600 milioni di euro, rispetto ai 300 milioni attuali, e che Portfolio Income possa arrivare a quota 100 milioni dai 18 milioni di oggi”, dichiara  Giangrande, che poi si appresta a precisare che questi due prodotti sono già quotati in Germania da qualche anno, rispettivamente da 7 anni (il primo)  e dal 2010 (il secondo). 

In questo processo, l'Italia potrà avere un ruolo importante e dare un grosso contributo. “È il momento ideale in quanto si sta preparando l'evoluzione normativa, di cui ancora non si conoscono i dettagli, ma che, se si darà un incentivo ulteriore alla consulenza, potrà offrire la possibilità anche ai consulenti e ai promotori finanziari di utilizzare questo  genere di prodotto”, spiega l'esperto, che aggiunge che questi prodotti “si rivolgono quasi prettamente ai privati” e che questo è un po' un'anomalia nel mondo degli ETF, visto che generalmente gli ETF vengono confezionati sulle esigenze degli investitori istituzionali. “La vera novità – prosegue Giangrande -  consiste  proprio nel fatto che si tratta di un prodotto che invece è stato pensato, ideato e realizzato più sulle esigenze dei retail”. Quanto ai costi, le commissioni annue omnicomprensive ammontano rispettivamente allo 0,72% e allo 0,65%.

Ampliamento dell'offerta 

All'interno di una tendenza di fondo che vede crescere sempre di più, anche in Italia, l'interesse per gli investimenti passivi,  Deutsche AWM ha ampliato la propria gamma di prodotti, quotando su Borsa Italiana altri sei nuovi ETF. Si tratta di quattro ETF Strategic Beta,  che investono nei fattori azionari value, quality, momentum e low Beta, e che adottano la modalità di replica fisica e forniscono un approccio long-only verso il loro equity factor, selezionando i titoli su base globale; di un ETF sull'MSCI World Index; e, infine, di un ETF Cina Sovereign Bond, che primo del suo genere in Europa, offre l'accesso a un indice di 35 bond onshore in Renminbi emessi dal Governo cinese. 

Selezione degli ETF

Al posto che ricorrere a degli ETF di ETF, chi vuole fare da sé può comprare direttamente i singoli strumenti sul mercato. Ma il processo di selezione non è semplice. Innanzitutto ci sono strategie diverse che performano meglio in determinate fasi di mercato:

- 'Value' equity factor: si basa sul principio che le azioni sottovalutate dal mercato, in base al raffronto tra valori contabili e prezzi di mercato, generalmente generano nel lungo termine rendimenti superiori rispetto alle 'azioni costose'. 

- 'Quality' equity factor:  per l’andamento del valore futuro di un’azienda non è importante solo l’ammontare dei ricavi ma, e sopratutto, la loro qualità.

- 'Momentum' equity factor: l’andamento recente del valore di un’azione, chiamato in letteratura come 'momentum', può rappresentare un indicatore per l’andamento del valore futuro di questa azione.

- 'Low Beta' equity factor: studi a lungo termine mostrano come i portafogli con bassa volatilità e/o basso beta offrano una combinazione di rendimenti mediamente più elevati e perdite più contenute. 

“In una fase di crescita economica, quindi di boom o ripresa, sono preferite strategie fattoriali cicliche come ad esempio value e small caps”, spiega Luigi Sottile, head of DPM Team Italy, Deutsche AWM, che poi aggiunge che l’obiettivo è selezionare i titoli azionari che possono beneficiare più che proporzionalmente di una espansione economica. “Mentre in una fase economica negativa (contrazione o recessione) sono preferite strategie fattoriali difensive come quality e low risk per ridurre la sensibilità del portafoglio al mercato azionario”, prosegue Sottile, che  poi conclude dicendo che per Deutsche AWM  “questa fase non è una sorta di antipasto di recessione, ma una fase di passaggio a vuoto” e che vedono “un'accelerazione del trend congiunturale anche per il prossimo anno”.