“Quello che stiamo vivendo non è uno scenario tradizionale ed è necessario un cambio di mentalità nella costruzione e gestione del portafoglio per essere in grado di ricercare ritorni e contemporanea preservazione del capitale”. Flessibilità è, spiega James McAlevey, head of Rates e portfolio manager di Aviva Investors, la parola chiave a partire da cui è stato ideato il fondo AIMS Target Return, che investe in un basket di strategie azionarie e obbligazionarie con un obiettivo di rendimento pari al +5% rispetto al tasso di interesse definito dalla Banca Centrale Europea.
“L’asset allocation tradizionale”, afferma McAlevey, “combina equity e bond, nella convinzione, giustificata storicamente, che ciò che accade nelle fasi di recessione è tipicamente uno scenario di perdite nell’azionario e ritoni nell’obbligazionario. Noi pensiamo che questo tipo di correlazione sia sempre meno presente e abbiamo dunque costruito un portafoglio flessibile in modo da avere maggiore libertà di muoverci tatticamente. Attualmente, ad esempio, abbiamo ancora una posizione lunga sull’azionario, con preferenza per i finanziari europei, selezionati emergenti e industria statunitense, poiché crediamo ci sia ancora spazio per una crescita economica prima della fine del ciclo”, aggiunge. Un’altra posizione caratteristica del fondo, aggiunta in dicembre, è costituita da un basket di valute emergenti, considerate sottovalutate dal team di gestione a seguito a della combinazione di dollaro forte e tassi Usa in salita.
In un quadro economico globale dominato negli ultimi anni dalle azioni delle Banche centrali, la necessità di posizionarsi per un futuro di politiche monetarie meno accomodanti risulta, infatti, una necessità. “La caratteristica del nostro fondo che meglio si adatta alla fase attuale del mercato”, fa notare su questo aspetto l’head of Rates e portfolio manager di Aviva Investor, “è proprio l’estrema flessibilità che ci permette di cambiare posizionamento in modo rapido. Nel caso di rialzo dei tassi i prezzi dei bond nel complesso scendono e questo rappresenta una difficoltà per investitori che, a differenza nostra, non possono contare su una strategia flessibile che permette di assumere posizioni short”.
Una delle opportunità più interessanti presenti oggi sul mercato secondo McAlevey è rappresentata dall’utilizzo delle startegie long volatility. “Impieghiamo molto tempo nella ricerca di questo tipo di soluzione, poiché crediamo si sia prodotta nel tempo, per effetto dell’atteggiamento espansivo delle principali banche centrali, uno spostamento del mercato verso un’allocazione la cui idea di fondo è uno perenne contesto di bassa volatilità”. Tre sono gli episodi rilevanti in questo senso accaduti nel 2018, secondo l’head of rates e portfolio manager di Aviva Investor. Il primo è costituito dalle pressioni sul dollaro in gennaio e fabbraio, il secondo dalle turbolenze sui mercati emergenti nel periodo estivo e in ultimo il sell-off sull’azionario statunitense a fine anno. “Il consensus presente sul mercato è che ad ogni episodio di volatilità segua meccanicamente un’intervento delle banche centrali in funzione di riequilibratore. La nostra view è che questa dinamica sia destinata a cambiare e la sovraesposizione del mercato a questo tipo di scenario possa essere sfruttata in modo tattico proprio attraverso sottoprezzate strategie long volatility”, conclude McAlevey.