Marco Mossetti, senior portfolio manager di Credit Suisse Asset Management fa notare come l’attuale situazione di quasi normalità in realtà nasconda distorsioni importanti derivanti dai lockdown e dagli stimoli fiscali che possono condizionare le scelte di portafoglio a livello di allocazione settoriale e geografica. La prima riguarda la spesa per servizi, ancora molto depressa e la seconda il livello degli investimenti in attività produttive e infrastrutture che risulta ancora debole. “Il ritorno alla normalità favorirà i settori dei servizi legati ai trasporti, turismo e intrattenimento che quest’anno potrebbero sorprendere in positivo con tassi di crescita al di sopra delle previsioni”, commenta il portfolio manager. Inoltre, la pandemia ha messo in luce la fragilità di un sistema produttivo troppo legato all’outsourcing, delocalizzato nei Paesi emergenti, ora politicamente più rischiosi, e troppo dipendente da una logistica che, messa sotto pressione nel 2021, ha messo in luce tutte le sue carenze. “Le aziende torneranno ad investire con l’obiettivo di accorciare la catena produttiva, limitare l’impatto ambientale del processo di approvvigionamento e questo vuol dire riportare la produzione più vicina al consumatore”, prosegue. “Qui vediamo ulteriori opportunità”, conclude.
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